Spettacolo al teatro dell’Acquario

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Cosa succede quando un like conta più della verità? Le opinioni hanno tutte lo stesso valore? Lo
scopriremo con “Dammi un like”, il nuovo spettacolo teatrale de La Compagnia della Pigna,
che debutterà al Teatro dell’Acquario il 20 marzo alle 20.30.
Il gruppo, operativo dal 2017 e specializzato nella produzione di testi inediti riguardanti
tematiche sociali, è diretto della regista Francesca Manna che ne firma, anche questa volta, la
regia con il supporto di Caroli Filice alle musiche. Il testo, carico di spunti di riflessione e
immagini poetiche è stato scritto da Domenico Sorrenti.
Siamo in Italia, in un futuro molto prossimo (che sa tanto di presente) e Arillo Balausta
(Gianluigi Leone), un mite e geniale scienziato, ha bisogno di finanziamenti per brevettare una
innovativa cura per chi soffre di doppia personalità. Per ottenere i fondi necessari, però, dovrà
partecipare come concorrente in un seguitissimo programma televisivo e rimettere sé stesso e
la sua ricerca al giudizio e alla benevolenza del pubblico. Il programma televisivo “Dammi un
Like”, condotto da una eccentrica presentatrice (Giulia Dodaro), vedrà al suo interno, oltre un
inserto coreografico a cura di Erica Perrotta che ne firma anche il make up, una dimostrazione
dell’efficacia della cura dello scienziato portandoci a conoscere le tre cavie (Diego Carbotti,
Gabriella Miscione, Giusy Monterosso) che, sottoponendosi all’esperimento, andranno a
confrontarsi con il proprio doppio (Domenico Sorrenti, Rina Scala) ma, soprattutto, ci porterà
a scoprire le idiosincrasie culturali di una società ormai drogata dalla spettacolarizzazione di
tutto e ad ogni costo. Riuscirà il nostro scienziato ad ottenere il finanziamento per la sua
ricerca? Sarà il pubblico a deciderlo attraverso il deus ex machina incontrastato della
contemporaneità: il voto telematico, per la prima volta presente in uno spettacolo teatrale
grazie al supporto della Lazycat Solutions Srls che ne ha curato l’applicazione web.”Dammi un Like”, uno spettacolo che prova a riflettere sul valore del silenzio in un mondo
sommerso dal brusio costante delle fake news e delle opinioni non richieste e a gettare uno
sguardo benevolo sulla complessità dell’Uomo, fatto di molteplicità e anche, e forse soprattutto,
di diversità spesso coesistenti in un unico individuo. E, in fondo, per poter stare bene è
sufficiente accettarsi (e accettare) per quello che si è.

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