Rivolta al CIE di Modena, il COISP: “Ennesima tragedia sfiorata, e ancora non si interviene seriamente a tutela dei Servitori dello Stato. Prima o poi ci scapperà il morto.”

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Riceviamo e pubblichiamo

“Ancora una rivolta, ancora minacce, ancora la rabbia che esplode irrefrenabile, ancora poliziotti esposti a rischi gravissimi. E’ l’ennesima tragedia sfiorata, e nessuno ancora interviene seriamente per trovare soluzioni efficaci e serie ad una situazione che presto sarà completamente fuori controllo e di cui, lo sappiamo, a farne le spese, in un modo o nell’altro, saranno i Servitori dello Stato”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp – Sindacato indipendente di Polizia, lancia nuovamente l’allarme sul problema sicurezza nei centri per immigrati, dopo la notizia dei gravi incidenti avvenuti ieri sera al Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di via Lamarmora a Modena, dove alcuni magrebini hanno dato il via ad una rivolta per non aver potuto utilizzare i telefoni cellulari nella struttura. Dopo che già la notte precedente altri ospiti avevano cercato di lasciare la struttura facendo un buco nel soffitto dello stabile, ieri gli stranieri hanno minacciato di dare fuoco ai materassi, e cinque di loro hanno tentato la fuga venendo poi bloccati da una Volante della Polizia. Due nordafricani sono stati arrestati e altri due trasferiti al Cie di Bologna. Risulta che i fuggitivi fossero tra gli extracomunitari trasferiti a Modena dal centro di Caltanissetta, dove nella notte tra il 13 e il 14 novembre scorsi un incendio aveva devastato l’edificio.
“Ancora una volta – aggiunge il leader del Coisp – la preparazione e la professionalità dei poliziotti hanno consentito di risolvere, momentaneamente, la situazione. Ma non è giusto né tollerabile che le Istituzioni restino a guardare nell’immobilismo più assoluto, aspettando di vedere se la prossima volta saranno ancora i pochi colleghi schiacciati sotto il peso di un servizio disumano ad avere la meglio, o se magari resteranno vittime della violenza che ingiustamente si scatena contro di loro, o saranno costretti a gesti estremi. Abbiamo segnalato in ogni modo ed ogni settimana di questo lungo anno le condizioni assurde in cui la Polizia di Stato è costretta ad affrontare questo stato di cose nei centri per immigrati del Paese. Continuiamo a segnalare un rischio gravissimo che si concretizza giornalmente sotto gli occhi di tutti. Non vorremmo – conclude Maccari -, il giorno in cui si verificherà l’irreparabile, fra i litri di lacrime di coccodrillo che certamente saranno versati, dover fare la conta di quante volte abbiamo lanciato un monito: intervenire subito”.

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