Dieta e bugie, il peccato da nascondere si chiama cioccolata

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Più che le gambe corte, quando si è a dieta le bugie hanno il girovita più sottile, perchè ce le raccontiamo proprio per nascondere i piccoli peccati di gola che abbiamo appena commesso. La bugia più frequente? Per un italiano su quattro riguarda la dose di cioccolata consumata in un momento di debolezza: giuriamo ad amiche, fidanzati, mariti di averne mangiato solo un quadratino quando, in realtà, abbiamo ingurgitato un’intera tavoletta.

A rivelarlo è un sondaggio lanciato dal sito www.melarossa.it, che ha chiesto ai suoi utenti di scoprire le carte e svelare qual è la bugia salva-dieta che si raccontano più spesso: stravincono le bugie dette per coprire uno sgarro alimentare, con in testa la cioccolata, prima tra le tentazioni degli italiani, evidentemente incapaci di tenere a freno la propria golosità. Lo dimostra il fatto che al secondo posto tra le bugie si piazzi ancora il dolce (16%), o meglio la ‘piccola’ porzione di ciambellone che sosteniamo di aver mangiato quando in realtà, chiusi nella nostra cucina al riparo da occhi indiscreti, l’abbiamo spazzolato tutto.

La terza bugia sul podio riguarda il pane (15,7%), passione incontrastata del popolo italiano insieme alla pasta. “Al ristorante? Ho preso solo un’insalata”: questo è quello che raccontiamo a noi stessi per nascondere il misfatto, ben consapevoli di avere, in realtà, letteralmente svuotato il cestino del pane tra una foglia di lattuga e l’altra.

Il sondaggio dimostra quanto le bugie siano lo specchio della nostra cultura alimentare: un’analoga inchiesta, lanciata tra le donne inglesi, conferma la tendenza a mentire per coprire le proprie debolezze, ma fa anche notare che, da un paese all’altro, i peccati nascosti sono diversi. Se i dolci sembrano essere tentazioni universali, in cui cadono allo stesso modo i passionali italiani e le algide inglesi, altri alimenti dividono invece i due popoli: gli anglosassoni scivolano – e mentono – più spesso sul cibo da fast food che sui carboidrati, mentre gli italiani cedono più facilmente ad una bella fetta di pane, segno che ai carboidrati non si rinuncia, nemmeno a dieta, anche a costo di doverli poi rinnegare raccontando una balla.

Patatine e noccioline non mancano, ovviamente, nella classifica delle bugie degli italiani e si piazzano al quinto (11,5%) e al sesto posto (6,4%) (“Da una settimana seguo alla lettera la dieta”…ma proprio ieri, passando davanti a Mac Donald’s, non ho resistito all’odore delle patatine; “Sono andata a bere un aperitivo con le amiche: cocktail di carote e solo una patatina!”…peccato abbia fatto fuori mezza ciotola di noccioline!).

Le statistiche aggiornate del sondaggio (si può ancora votare on line) sono consultabili sul sito www.melarossa.it, realizzato con la supervisione scientifica della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione. Il sito, completamente gratuito, è in grado di elaborare diete con un data base di 435 diverse diete settimanali, per un totale di 3045 menù giornalieri, sulla base delle indicazioni fornite dai LARN (Livelli di assunzione Raccomandata di Energia e Nutrienti per la Popolazione Italiana, prodotto dall’Istituto Nazionale di Ricerca su Alimenti e Nutrizione, in collaborazione con la Società di Nutrizione Umana), dando quindi anche una adeguata rilevanza alla qualità degli acidi grassi (limitando l’apporto di acidi grassi saturi) e del rapporto tra proteine animali e vegetali.

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