Michelangelo Buonarroti in Cina

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Sei perfette repliche in bronzo de la Notte, il Giorno, il Crepuscolo e l’Aurora di Michelangelo Buonarroti in corso di realizzazione presso la Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro di Pietrasanta saranno le grandi star del progetto “Michelangelo in Cina” frutto della collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai ed il museo Heng Yuan Xiang.

Le opere – ventiquattro in tutto – nascono grazie all’impiego di rari calchi in gesso d’epoca rinascimentale messi eccezionalmente a disposizione dalla Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannuci” di Perugia, partner del progetto. Le prime sculture sono già a Shanghai e saranno presto al centro di un intenso programma di esposizioni pubbliche.

Un’operazione dagli straordinari risvolti culturali.
E non solo perché riporta la grande arte italiana sotto i riflettori dei potenti media cinesi.

Il progetto è innanzitutto un’avvincente sfida tecnica ed artistica, un’occasione – forse la prima di una lunga serie – di confrontarsi a viso aperto con l’arte di un grande maestro, di far rivivere la potenza espressiva di Michelangelo in materiali nuovi ma con tecniche e procedure di lavorazione antichissime, con l’intento di tramandare gli immortali valori di bellezza, talento e manualità.

I preziosi gessi utilizzati per le repliche sono quelli che la Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia conserva nella propria gipsoteca dal lontano 1573, ritenuti da alcuni studiosi addirittura originali di Michelangelo.

I calchi, più probabilmente opera di Vincenzo Danti, abile artista umbro discepolo del Buonarroti, hanno un valore storico-artistico d’eccezione perché furono presi direttamente sui marmi scolpiti da Michelangelo per le tombe medicee in San Lorenzo a Firenze. L’arduo compito affidato a Massimo Del Chiaro, tra le massime autorità internazionali nella fusione d’arte a cera persa, non è solo quello di rendere fedelmente in bronzo la plasticità delle sculture michelangiolesche, ma anche di restituirne la potenza espressiva, l’essenza, l’eleganza, la grazia.

Per far questo Del Chiaro e i suoi artigiani mettono in campo, oltre ad un’altissima competenza tecnica, tutta la loro sensibilità artistica, l’esperienza maturata in anni di stretta collaborazione con i maggiori artisti contemporanei e un indubbio spirito michelangiolesco, favorito anche dal fatto di operare a Pietrasanta, cittadina della Versilia che Michelangelo frequentò per la vicinanza alle cave di marmo.

La delicata procedura di replica in bronzo, partita dai negativi in gomma forniti dall’Accademia perugina, si svolge rispettando in tutto e per tutto l’assetto dei calchi originali, anche nelle loro mancanze o nelle modificazioni inevitabilmente operate dal trascorrere dei secoli.

Ognuna delle ventiquattro repliche è fusa in lega di bronzo, assemblata, lavorata e rifinita a mano con le stesse tecniche di fusione già conosciute in epoca classica e rinascimentale.

Nel settembre scorso, con un mese di anticipo rispetto alla tabella di marcia concordata, la prima serie di quattro riproduzioni è giunta a Shanghai. Le altre verranno consegnate a scaglioni nell’arco dei prossimi mesi.

Il colosso tessile Heng Yuan Xiang che sponsorizza il progetto intende porre le repliche michelangiolesche al centro di un’ambiziosa operazione culturale, esponendole in spazi pubblici ed accademie d’arte di tutta la Cina. Il primo evento è previsto nella capitale Pechino.

er i promotori cinesi l’iniziativa riveste enorme importanza nella storia degli scambi culturali tra Cina ed Italia, riempiendo almeno in parte il vuoto causato dalla totale assenza, nel Paese del Dragone, di opere dei principali artisti rinascimentali italiani, ossia Michelangelo, Leonardo e Raffaello.

Le quattro sculture michelangiolesche riprodotte in bronzo sono quelle che nella Sagrestia Nuova della basilica di San Lorenzo a Firenze sormontano i sarcofagi di Giuliano, duca di Nemours (il Giorno e la Notte), e di Lorenzo, duca di Urbino (l’Aurora e il Crepuscolo), illustri esponenti della casata medicea scomparsi prematuramente.

Benché incompiute, le opere costituiscono un momento fondamentale nella produzione di Michelangelo negli anni della sua piena maturità umana ed artistica.

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