Malattie professionali: l’ANMIL presenta domani in Senato 1° Rapporto sulle patologie muscolo-scheletriche

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Londra – Tra le malattie professionali denunciate all’INAIL attualmente due patologie su tre sono di natura muscolo-scheletrica, ovvero circa 30.500 su un totale di 46.500. In pratica nell’ultimo quinquennio il loro numero si è più che triplicato mentre, nello stesso periodo, le altre malattie professionali sono diminuite del 4%.
Su questo fenomeno l’ANMIL ha voluto avviare una ricerca in collaborazione con ANMIL Sicurezza e la Clinica Ortopedica dell’Università degli Studi di Milano presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi IRCCS. Come confermato dalle statistiche nazionali e internazionali, le patologie muscolo-scheletriche e dei disturbi da sovraccarico biomeccanico negli ultimi anni sono diventati tra le principali preoccupazioni per la salute e sicurezza dei lavoratori e i risultati di questo studio teorico-sperimentale saranno presentati il 13 febbraio, alle ore 10.00, nella Sala degli Atti parlamentari della Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” (Piazza della Minerva, 38).
Interverranno: il Presidente Commissione Infortuni e Morti bianche Sen. Oreste Tofani, il Presidente Nazionale ANMIL Franco Bettoni, il Responsabile Sovrintendenza medica generale INAIL Giuseppe Bonifaci, il Direttore della Clinica Ortopedica dell’Università degli Studi di Milano presso l’Istituto Ortopedico Galeazzi IRCCS Valerio Sansone, il Coordinatore servizi statistico-informativi ANMIL Franco D’Amico, il Responsabile consulenza medica Patronato ANMIL Giuseppe Cimaglia, il Segretario Generale Fisascat-Cisl Molise Alfredo Magnifico e il Direttore Area Lavoro e Sindacale Federdistribuzione Maria Stella Motta. I lavori saranno coordinati dal Direttore Scientifico ANMIL Sicurezza Maria Giovannone e sono stati invitati il Ministro della Salute Renato Balduzzi e il Ministro del Lavoro Elsa Fornero.
Il Rapporto, oltre ad un’analisi statistica e ad uno studio sperimentale, contiene un’ampia ricostruzione del quadro normativo regionale e nazionale italiano e della disciplina comunitaria.
Dall’attenta disamina delle attuali carenze nei metodi di valutazione dei rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici che ne sono risultati trasversalmente affetti, è emersa la necessità di una normativa nazionale più sistematica e uniforme delle prassi e delle norme tecniche di settore più accreditate dalla letteratura internazionale.

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