Le donne di Merano: forti figure femminili che lasciano ogni giorno il loro segno in questa città.

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unterhaslerhof_freizeit_meranLondra – Storicamente Merano è sempre stata frequentata o abitata da personaggi illustri, o comunque influenti, del mondo femminile.

L’imperatrice Elisabetta d’Austria, meglio nota come Sissi, ne è
l’emblema e il fatto che Merano dimostri un profondo interesse per
le attività, ma anche per la psicologia del “gentil sesso” è comprovato
dalla presenza nella città del Museo delle donne, dove sono presentati e rappresentati gli ideali femminili e i ruoli delle donne nel 19° e 20° secolo.

Ora le imperatrici appartengono al passato e hanno lasciato il posto
a signore non necessariamente di lignaggio nobile, ma di sicuro con grande carattere e creative abilità.

Christine Schonweger
Christine Schonweger
Christine Schönweger, ad esempio, ormai da vent’anni gestisce a Parcines, dopo averla fondata, la distilleria Gaudenz del podere Gaudententurm. Il suo ruolo è di grande responsabilità e prestigio,
anche perché questo podere esiste dal 1348 e Christine porta avanti
la sua attività da sola. Ciononostante riesce egregiamente a essere
allo stesso tempo imprenditrice, contadina e anche mamma.
Con la sua dedizione alla frutticoltura e alla viticoltura, Christine ha
sviluppato un’ampia conoscenza che ha potuto trasferire nel
processo produttivo dei distillati, che sono tra i più conosciuti e
apprezzati, non solo nel territorio meranese.

Un’altra donna che spicca per creatività e originalità è Janett Platino che si occupa della cucina del ristorante Onkel Taa, una locanda davvero caratteristica che risale al 1430, con al suo interno un museo dedicato alla storia degli Asburgo. ùMangiare all’Onkel Taa significa calarsi nel passato imperiale, sia per gli oggetti d’arredo e il museo che riconducono a quell’età, sia per il Menù imperiale che abbina i
piatti della tradizione degli Asburgo alla modernità.

Janett ama utilizzare in cucina materie prime inaspettate e fa della creatività la sua carta vincente, utilizzando ingredienti locali, alcuni anche autoprodotti come le erbe e le verdure biologiche, che sono coltivate nell’orto di fianco al ristorante, o anche le lumache del proprio allevamento proposte in un’infinità di varianti.

Traudl Schwienbacher
Traudl Schwienbacher
Traudl Schwienbacher, insieme alla figlia Franziska, invece ha dato vita a un marchio molto riconosciuto che produce tisane, linee
cosmetiche naturali e articoli realizzati con la lana di pecora. Wegleit
ha la sua sede a Santa Valburga in Val d’Ultimo, dove Traudl e
Franziska hanno un giardino di erbe, un giardino boschivo e il prato
montano da cui prendono l’occorrente per la realizzazione delle loro
“creazioni erboristiche”, mentre, per quanto riguarda la lana, madre e
figlia allevano nel loro maso di montagna una decina di pecore della
razza autoctona della Val d’Ultimo e 12 capre d’angora, ottenendo
gomitoli, pantofole e calze. Oltre a ciò Wegleit propone il Bagno di
lana di pecora con corteccia e germogli di betulla, un trattamento
che è stato insignito nel 2009 dello European Health & Spa Award e
che viene offerto in rinomati alberghi e strutture wellness sudtirolesi
per il suo effetto curativo e armonizzante.

Di erbe si occupano anche Jutta Tappeiner Ebner e Renate de Mario Gamper, che rappresentano delle vere e proprie istituzioni in materia di conoscenza delle erbe e delle loro proprietà benefiche e curative.

Priska Weger, invece, ha creato da sola il suo piccolo paradiso di erbe officinali nella sua casa-agriturismo di Scena, l’Oberhaslerhof.
Qui crescono oltre cento erbe diverse, ognuna delle quali con una
caratteristica. “Ogni tipo di verdura, ogni erba aromatica, ogni
“erbaccia”, ogni fiore è una pianta officinale” sostiene Priska,
portando avanti le conoscenze e le tradizioni già acquisite dalle donne
delle generazioni passate.

Merano e dintorni
Guardando dall’alto l’area di Merano e dei suoi dintorni si ha l’impressione di osservare una stella, nel cui centro risiede la città di Merano e i cui raggi sono rappresentati dalla Val Venosta, dalla Val Passiria e dalla Val d’Adige.

Lungo queste valli si sviluppano meravigliosi borghi e comuni che negli anni hanno fatto del turismo la propria risorsa naturale, approfittando delle particolarità della zona: qui, infatti, la vita di città incontra quella rurale di paese, la flora mediterranea si riunisce con quella alpina e gli stili architettonici si mischiano – un cocktail di contrasti che arricchisce l’offerta turistica dodici mesi l’anno. Oltre 6000 posti letto disponibili su tutta l’area completano il panorama di questa regione, in grado di soddisfare ogni interesse, garantendo servizi e strutture varie e differenti ma il cui comune denominatore è l’alta qualità e la cura dei particolari in ogni proposta.

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