Milan prendi esempio dalla Juventus: Dal 2012 due strade diverse per le due squadre

I successi bianconeri contrapposti alle delusioni dei rossoneri negli ultimi 7 anni

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Dopo una stagione travagliata e ricca di inceppi, la serata di ieri avrebbe dovuto fissare un punto di partenza e di riscatto per il Milan. Con il trascorrere dei mesi la squadra si è rivelata nettamente inferiore rispetto a quelle che erano le aspettative della scorsa estate, specialmente in termini di investimenti.

Più di 200 milioni spesi senza avere nessun risultato in una stagione che è iniziata male ed è finita anche peggio con il 4-0 della Juventus in finale di Coppa Italia. Del resto non si poteva pretendere di risollevare una stagione in una sola partita contro una squadra che nel doppio confronto con il Real Madrid è stata eliminata solamente dall’arbitro.

Ormai sono diversi anni che il Milan non è più lo stesso e non rappresenta più nulla di vincente per i propri tifosi, che dall’ormai lontano Scudetto del 2011 raccolgono solamente boccate amare e piccolissimi momenti di gioia. Dati che non rispecchiano assolutamente la storia di un club che può contare ben 7 Champions League in bacheca.

Un gioco divertente da fare sarebbe quello di mettere una telecamera nascosta a gente come Van Basten, Gullit, Rijkaard, Kakà e Shevchenko mentre guardano le ultime prestazioni della squadra che ai loro tempi era sul tetto del mondo. Tutto questo per vedere le loro facce nei confronti di quella che ormai è una realtà completamente diversa, poiché il Milan spaventava gli avversari, vinceva e convinceva.

Non fanno più testo le frasi di circostanza che parlano di un Milan destinato a tornare nel calcio che conta, poiché per mettere in pratica ciò ci vuole la mentalità prima del denaro. Chi veste la maglia rossonera lo deve fare con la consapevolezza di rappresentare una squadra che è destinata a dover vincere. Gattuso da questo punto di vista può capire benissimo cosa significa far parte della famiglia rossonera, poiché ha avuto modo di conoscere e far parte di una squadra che è davvero una lontana parente di quella attuale e forse è anche questo il motivo dell’eccessiva foga del tecnico rossonero catapultato dal campo alla panchina.

Bisogna saper investire sui giocatori giusti, poiché spesso nel calciomercato non vince solo chi spende più soldi, ma anche chi è in grado di spenderli bene. La Juventus dall’era Conte fino ai giorni nostri rappresenta l’esempio che il Milan dovrebbe seguire, poiché i bianconeri a differenza dei rossoneri hanno portato avanti la mentalità di una squadra abituata a vincere e passo dopo passo è tornata al posto che più gli compete.

Tante decisioni che poi si sono rivelate più che sbagliate da parte della società rossonera, come ad esempio la cessione di Pirlo, i parametri 0 di Galliani, allenatori non all’altezza, investimenti errati. Questo è il Milan di oggi, ricco di incertezze, spazzato via da quello che è sempre stato il suo habitat, IL CALCIO CHE CONTA.

I dirigenti della Juventus investono e sanno vedere tutti i vantaggi economici e tecnici di ogni contesto, a dimostrarlo è senza dubbio la cessione di Pogba per 100 milioni, denaro con il quale la società ha costruito una squadra vincente con grande cognizione di causa. I 90 milioni spesi per Higuain sono stati rimborsati con l’accesso alla finale di Champions League, con la squadra che ha recuperato i soldi spesi e ha potuto contare sulle prestazioni di un grande attaccante, che in un modo o nell’altro ha dato il suo pesante contributo anche quest’anno. Questi sono solamente due esempi che possono essere fatti se partiamo dall’era Conte del 2012 e arriviamo ai giorni nostri, altrimenti dovrei citare Tevez, Vidal e tanti acquisti vincenti che hanno fatto parte di questo ciclo che ormai dura da 7 anni.

Tuttavia prima di tornare a vincere nuovamente la Juventus non era partita certamente da una situazione favorevole, poiché risalire dalla Serie B ha comportato certamente una rivoluzione, dove i bianconeri hanno avuto bisogno di tempo per risalire la china, ma grazie alla solidità della società e ad un lavoro basato sulla grande intelligenza nel fare le scelte giuste, la squadra è tornata ai livelli di competenza, guadagnando bonus di anno in anno e cedendo a buon mercato i giocatori giusti per aprire nuovi cicli vincenti.

Quello che il Milan non ha fatto negli ultimi anni è proprio questo, poiché l’elemento che più manca alla società è la solidità nel saper compiere delle scelte che possano rivelarsi vincenti e sopratutto fruttuose in vista del futuro. Tra tutti i giovani acquistati quest’anno, Kalinic e Bonucci dovevano essere i due uomini di esperienza che avrebbero dovuto fare da guida, ma a guardarli adesso sembrano due capitani di una nave che sta per affondare.

Dall’ultimo scudetto con Ibrahimovic ad adesso sono passati 7 anni in cui la Juventus ha dominato e l’unico momento felice per il Milan è rappresentato dalla vittoria di Doha in Supercoppa proprio contro la squadra di Allegri, ma la strada di Montella da quel giorno fu molto più corta di quanto si potesse immaginare e le prospettive dell’ultima estate solamente una delusione. Adesso si riparte da 0 ma forse in questi ultimi anni non si è andati oltre.

 

 

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