Trieste, agenti uccisi: una tragedia immane

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“Siamo profondamente, totalmente sconvolti per quanto accaduto a Trieste, dove ancora una volta si è consumata una tragedia immane ai danni di Servitori dello Stato intenti a svolgere il proprio Dovere. La nostra vicinanza e la nostra solidarietà vanno ai Familiari dei due agenti deceduti, ed anche al loro collega rimasto ferito. Conosciamo purtroppo bene e condividiamo il loro dolore, e assieme a tanti altri Familiari che hanno subito il loro stesso tormento, siamo loro vicini e pronti a tutto per star loro vicino. Ci colpisce subito, con la stessa durezza del dolore del lutto, la riflessione di quanto atroce, sconfinata, illogica e selvaggia sia la violenza che muove la mano dei criminali che, oggi, non esitano a sparare dentro a una Questura, arrivando a tanto con una ferocia senza eguali. E’ un pensiero che deve costringere, conseguenzialmente, a tenere sempre conto di cosa voglia dire lavorare per garantire la sicurezza altrui, di quanto questo costi in una quotidianità in cui, quando meno te lo aspetti, tutto finisce in un istante a causa di quello che non è un lavoro ma una missione. Un pensiero che deve costringere, anche, a fare tutto quanto possibile, e anche di più, per garantire il massimo livello di sicurezza agli operatori di un Comparto senza il quale il Paese non starebbe in piedi”.
Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fervicredo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere), esprime così il cordoglio della Onlus per la morte dei due agenti uccisi alla questura di Trieste da un soggetto sospettato di rapina assieme un altro uomo e condotto presso gli uffici per degli accertamenti.

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