Legge 580: Confcommercio Piemonte, “via i privilegi ingiustificati”

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Torino – Orario dei punti vendita, superamento di alcune delle disposizioni attualmente in vigore, migliore regolamentazione dell’attività degli outlet, fermezza nel cancellare i privilegi esistenti. Questo è l’invito rivolto dalla Confcommercio subalpina alla Regione Piemonte, attraverso le osservazioni al disegno di legge che sta per essere esaminato e sulla cui approvazione si auspica la massima sollecitudine.

“Le nostre istanze – precisa il presidente regionale Ferruccio Dardanello – mirano, prioritariamente, a contrastare le forti disparità esistenti. Vogliamo che, a parte le area disagiate montane e rurali, a buon diritto oggetto di un trattamento specifico, ci si muova con criteri omogenei, in modo da creare premesse chiare di riferimento e da gestire al meglio le dinamiche concorrenziali, cancellando condizioni troppo diversificate in ambiti geografici attigui. Un aiuto, in questo senso, può venire dalla creazione dei distretti commerciali, già avviati, sperimentalmente, in cinque aree della regione”.

Determinante, in un’ottica del genere, è l’orario di apertura dei punti vendita, condizionato, nella normativa attualmente in vigore, dalla attribuzione del riconoscimento di comune turistico in base a parametri non facilmente verificabili e dalle difficoltà delle amministrazioni locali a far fronte alle richieste di deroga. In proposito, si insiste per la rapida approvazione del disegno di legge, già approntato, e si sollecitano alcune modifiche allo stesso, auspicando, nel contempo, che non siano introdotte, all’ultimo momento, come già avvenuto in passato, norme volte a conservare, direttamente o indirettamente, situazioni di favore. Tra le variazioni richieste un capitolo di grande interesse è riservato agli outlet. La loro presenza è ingombrante, a livello concorrenziale e si richiede, di conseguenza, la loro piena e equiparazione alle altre strutture di vendita, evitando di introdurre norme che, riconoscendo privilegi a pochi, di siano fonte di nuove condizioni di incertezza ed instabilità. In subordine, va chiarito – secondo Confcommercio regionale – che ad essere messi in vendita tramite gli outlet possono essere solo prodotti campionari, difettosi o delle stagioni precedenti, evitando la possibilità di vendere tramite questo canale le medesime produzioni che i clienti possono trovare durante la stagione presso la distribuzione ordinaria. Di qui la richiesta che sia imposto l’obbligo di dichiarare, in modo ben visibile al pubblico, per ogni capo , il motivo per cui è finito nel sistema outlet. Questi gli appunti al dispositivo che la Regione esaminerà a breve. La speranza è che non si perda tempo, si metta finalmente ordine nel comparto e, soprattutto, non si sia troppo generosi con la concessione di lunghi periodi transitori, dilatando nel tempo situazioni di favore inaccettabili.

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