Sindaco dell’Aquila si oppone all’accorpamento delle Asl, D’Alessandro solidale

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A 6 mesi dal tragico terremoto la popolazione aquilana continua a subirne gli effetti: Massimo Caliente, primo cittadino del capoluogo abruzzese, chiede a gran voce alla Regione di esonerare L’Aquila dal piano di riduzione delle Asl in un’unica sede sanitaria provinciale e denuncia un inspiegabile ritardo per la riattivazione dell’ospedale San Salvatore, altra vittima delle scosse telluriche. La protesta del sindaco trova la solidarietà di Emiliano D’Alessandro, responsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, che dichiara: “Non solo non è il momento adatto per attuare dei tagli nel settore medico e ospedaliero, ma aleggia una situazione paradossale che suscita in me profonda vergogna. La mia regione vive un disagio inascoltato dalla televisione e dai giornali. Posso assicurare che i cittadini non sono tranquilli – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – come spera Silvio Berlusconi, impegnato a sventolare le chiavi degli appartamenti di fronte alle telecamere dell’amico Vespa. Ci sono molti terremotati costretti a vivere nelle tende malgrado promesse e rassicurazioni di circostanza. Esprimo tutto il mio appoggio alle parole di Caliente – conclude D’Alessandro – e alle persone trattate come comparse secondarie di una continua operazione mediatica”.

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