Il cemento vince sull’estensione del parco dell’Appia Antica, lo stupore di Soldà

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“Dovremmo invertire la rotta a tutela del territorio e dare autorizzazioni di intervento sul suolo col contagocce”. Questa la dichiarazione di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, a seguito del testo varato dal Consiglio regionale del Lazio con cui si inaugura l’edificazione di 1.200.000 metri cubi di costruzioni lungo l’area che comprende il Divino Amore, la zona archeologica di Mugilla e i Castelli Romani. Zona che doveva invece essere destinata all’allargamento del Parco dell’Appia Antica. Continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “In questa maniera non si protegge nulla nonostante tutti i partiti dicano di farlo. Sono necessari vincoli alle costruzioni al fine di proteggere il paesaggio naturale dalle massicce e indiscriminate opere edilizie. Abbiamo perso una grande occasione, quella del Piano Paesaggistico a difesa di fiumi, frane e rischi di calamità naturali. La soluzione – conclude Soldà – consiste nell’evitare ulteriori colate di cemento che distruggono le bellezze del nostro paese”.

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