Roma, la compagnia Stabile Assai della Casa di Reclusione di Rebibbia metterà in scena “Una canzone per l’Italia”

0
1466

L’8 settembre, nell’ambito della Manifestazione “Approdo alla lettura”, patrocinata dalla Presidenza del XII Municipio, a Ostia la compagnia Stabile Assai della Casa di Reclusione di Rebibbia metterà in scena “Una canzone per l’Italia”.

Si tratta di un evento di notevole valenza sociale e artistica considerata la particolare composizione di quello che viene definito il più antico gruppo teatrale penitenziario italiano.

A Ostia, la Compagnia, reduce dai consensi raggiunti con lo spettacolo dedicato alla strage di Capaci “Alle due i monaci tornano in convento”, tenutosi al Teatro Parioli di Roma dal 3 all’8 maggio e dopo aver ottenuto un riconoscimento speciale il 30 giugno nell’ambito del Premio Troisi, proporrà una rappresentazione dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Essa ripercorre la storia recente del Paese con una particolare attenzione al fenomeno del brigantaggio, alle lotte contadine e operaie degli inizi del XX secolo, alla Resistenza partigiana, alle vittorie della Nazionale di calcio dietro cui si sono celati tanti problemi sociali, all’attuale dramma dell’immigrazione.

Il racconto si snoda tra monologhi e canzoni, in una immaginaria ricostruzione da “opera dei pupi” che quattro professori di liceo utilizzano per stimolare i ragazzi a conoscere le vicende dell’Italia monarchica prima e repubblicana dopo. Lo stile narrativo è quello classico della compagnia che dedica particolari attenzioni alle problematiche sociali che spesso conducono le persone in carcere. Un’ampia parte dello spettacolo sarà dedicata alla canzone italiana tra tammurriate, pizziche, canzoni d’autore e vari heats.

BREVE STORIA DELLA COMPAGNIA STABILE ASSAI

La Compagnia Stabile Assai della Casa di Reclusione Rebibbia di Roma è il più antico gruppo teatrale operante all’interno del contesto penitenziario italiano. Il suo esordio risale a luglio 1982 con la sua partecipazione al festival di Spoleto. Questa storia venticinquennale ha consentito alla Compagnia, formata da detenuti e da detenuti semiliberi che fruiscono di misure premiali, oltre che da operatori carcerari e da musicisti professionisti, di esibirsi nei maggiori teatri italiani. La Compagnia “Stabile Assai” si è caratterizzata per la stesura di testi del tutto inediti, dedicati ai grandi temi dell’emarginazione, come l’ergastolo (“Fine pena mai”), la follia (“Nella testa un campanello”), la questione meridionale (“Carmine Crocco”), la integrazione interetnica (“Nessun fiore a Bamako”).

E’ da evidenziare che la Compagnia si è esibita, unico caso in Italia, nel giugno del 2009, all’interno della Camera dei Deputati alla presenza del Presidente della Camera On. Gianfranco Fini, del Presidente della Commissione Giustizia del Senato On. Giulia Buongiorno e del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Presidente Franco Ionta. Nel dicembre 2010 si è esibita nell’Auditorium della Casa Madre del Mutilato di Guerra di Piazza Adriana, in uno spettacolo voluto dai vertici del Tribunale di Sorveglianza di Roma e da personaggi politici.
Di particolare rilievo, inoltre, è l’attribuzione della medaglia del Capo dello Stato alla Compagnia per la valenza sociale della sua attività teatrale.

Articolo precedenteRoma, Michelangelo Buonarroti in mostra dal 9 al 16 settembre
Prossimo articoloTarquinia, le preoccupazioni del sindaco Mazzola sul Patto di Stabilità e il silenzio dei sindacati e delle imprese

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here