Monreale, maltrattamento di animali e di spargimento di bocconi avvelenati. La Lav scrive al sindaco

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Le segnalazioni di maltrattamento di animali e di spargimento di bocconi avvelenati nel territorio di Monreale (Palermo) si fanno, purtroppo, sempre più frequenti. Gli ultimi casi di avvelenamento di cani randagi hanno coinvolto le frazioni di Aquino e Giacalone. E proprio a Giacalone, appena una settimana fa , sono morti tre cani randagi. Ecco perché la LAV ha scritto al Sindaco per chiedere dei provvedimenti urgenti che mettano in sicurezza gli animali, ma anche gli stessi cittadini. Infatti, la LAV ricorda che i casi di avvelenamento di randagi non sono solo un esempio di intolleranza e maltrattamento punito dalla legge, ma costituiscono anche un serio problema di sicurezza pubblica.

Proprio lo scorso sabato è stata pubblicata l’Ordinanza ministeriale contro i bocconi avvelenati, firmata a dicembre dal Sottosegretario alla Salute, on. Francesca Maritini. Nell’Ordinanza si fa preciso riferimento all’intervento dei Sindaci laddove vi sia anche il solo sospetto di avvelenamento, tramite l’immediata apertura di un’indagine, la bonifica dell’area interessata, nonché la segnalazione dell’area con un’apposita cartellonistica.

Si tratta di un provvedimento importante poiché l’avvelenamento di animali e la distribuzione di sostanze velenose sono già reati puniti dalle leggi, ma non vi è ancora la necessaria attenzione da parte dei cittadini, dei servizi veterinari, delle forze di polizia e dei Sindaci” – dichiara Ilaria Innocenti del Settore Cani e Gatti LAV – “I micidiali preparati oltre a provocare la morte di moltissimi animali, rappresentano un rischio anche per l’uomo, in particolare per i bambini, che inconsapevoli del pericolo che si cela dentro le esche confezionate talvolta in maniera appetibile potrebbero toccarle e poi portarsi le mani alla bocca”. “Dopo gli ultimi casi di avvelenamenti chiediamo un intervento forte al Sindaco di Monreale – dichiara Marcella Porpora Coordinatrice regionale LAV Sicilia -. E’ necessario non solo attuare quanto prescritto dalla recente Ordinanza ministeriale ma anche avviare un rigoroso piano di prevenzione del randagismo che includa le sterilizzazioni dei randagi, l’attivazione dell’anagrafe canina, l’istituzione del cane di quartiere e non ultima una massiccia campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza a partire dalle scuole.”

La LAV ricorda come lo stesso Assessorato regionale alla Sanità, al fine di contenere il fenomeno del randagismo in Sicilia, ha indicato i Comuni quale parte attiva nella gestione del randagismo, individuandone i compiti nelle Linee Guida emanate con Decreto Assessoriale n. 2825 del 2008. Inoltre, la Legge Finanziaria 2008, Art. 2, comma 370 (Legge 24 dicembre 2007, n.244) ha sottolineato come “I comuni, singoli o associati, e le comunità montane provvedono prioritariamente ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione. A tali piani è destinata una quota non inferiore al 60 per cento delle risorse di cui all’articolo 3, comma 6. I comuni provvedono, altresì, al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per i cani, nel rispetto dei criteri stabiliti con legge regionale e avvalendosi delle risorse di cui all’articolo 3, comma 6”.

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