Botta e risposta tra Legambiente e sindaco di Marciana Marina

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Un vero e proprio caso politico quello che sta nascendo intorno ai risultati delle analisi sulla qualità delle acque resi pubblici da Goletta Verde. Il veliero di Legambiente ha fatto tappa all’Elba anche per fare alcune analisi. Tutto bene, praticamente ovunque, tranne che all’interno del porto di Marciana Marina. Uno degli unici due punti che Goletta Verde ha definito “inquinati” in Toscana, a causa di sversamenti in mare di liquami.
Da qui il braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e l’associazione. E sul tema è intervenuta anche l’Apt dell’Arcipelago sottolineando come le analisi abbiano preso in considerazione un tratto di costa da tempo non balneabile. L’area in questione è quella del Moletto del Pesce, ripetutamente oggetto delle attenzioni di Legambiente. «In quel punto – spiega il responsabile dell’associazione Umberto Mazzantini – più volte abbiamo segnalato la presenza di un troppo pieno fognario». Lo sversamento, fa notare Legambiente, riguarda un’area non balneabile «peccato però – continua Mazzantini – che la spiaggia nata dentro l’area portuale venga quotidianamente utilizzata da numerose persone che fanno il bagno tra gli scarichi delle barche e lo scarico del troppo pieno fognario».
Alle preoccupazioni dell’associazione replica il sindaco Ciumei che definisce la posizione di Mazzantini «una sparata pretestuosa». E ancora «un fuorviante allarmismo che costituisce un danno all’immagine e all’economia di Marciana Marina, dell’Elba intera e chi vi opera». Ciumei, cita i risultati delle analisi dell’Arpat e dell’Asl sul buono stato di salute delle acque marinesi e poi passa all’attacco consigliando a Mazzantini «di rassegnare le dimissioni dal Parco, perché è ormai intollerabile che un soggetto con un’importante responsabilità pubblica emetta a getto continuo allarmismi connotati da palese irresponsabilità».
La risposta di Mazzantini non si è fatta attendere. Il portavoce di Legambiente difende la professionalità di chi ha effettuato le analisi e la loro correttezza scientifica.
Poi aggiunge. «Siamo alle solite: la colpa dell’inquinamento non è di chi lo commette o lo permette, ma di chi lo trova e lo denuncia».

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