La grande crisi del ’29 una storia che si ripete

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La Grande depressione del 1929 ha "molte analogie con i nostri tempi, fatti di
drammi e numerosi suicidi, ma anche di economisti birbanti e truffatori. Un mondo
costruito sul debito e sui castelli di carta che ha portato al crollo di grandi
banche: [.] Allora come oggi cittadini creduloni e ingenui [.] hanno creduto alle
magnifiche sorti e progressive dello stock exchange, della forza senza pari del
mercato borsistico: Pettenghi descrive con minuzia l'euforia del 1928, le proposte
che oggi appaiono pittoresche per rilanciare l'economia, il ruolo deficitario del
governo degli Stati Uniti, l'entusiasmo di certi economisti pronti a scommettere che
il valore delle azioni era destinato a crescere". Allora come oggi i "birbanti"
riescono a farla franca, e tocca ai poveri illusi di pagarne le amare conseguenze.

Ugo Pettenghi, giornalista di vaglia, maestro di intere generazioni di cronisti
italiani: prima alla Notte, il giornale reso grande da Nino Nutrizio, poi al
Corriere d'informazione e alla Domenica del Corriere e, infine, al Corriere Medico.
Qui chiuse con i giornali e di lì a poco anche con la vita 
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