Breve vita di Pasolini

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Poeta, regista, narratore, ma prima di tutto uomo: per la vita che ha condotto e per la morte che ha incontrato, Pasolini è stato anche un simbolo della società italiana e dei suoi cambiamenti. Scritta dal cugino, Nico Naldini, questa biografia è un documento prezioso, perché mescola, con lucidità e pacatezza, ricordi personali e ricostruzione documentata. Un ritratto essenziale dal quale emergono le estati friulane dell’infanzia, il rapporto con la madre e l’indomabile vocazione pedagogica, l’amore per la semplicità dei contadini e la “competenza in umiltà”. A seguire, le prime tensioni politiche, la scelta militante del comunismo e la sofferenza per la morte del fratello Guido, nella strage di Porzus. E quindi, nella piena maturità artistica, la scoperta di Roma e delle sue periferie, la capacità tutta pasoliniana di entrare in contatto con il mondo dei “miseri” e delle borgate. Fino alla terribile morte violenta, che in troppi hanno voluto circondare di mistero e che Naldini interpreta invece nella sua lineare essenzialità, senza alcuna concessione ai complottismi.
“Breve vita di Pasolini”, di Nico Naldini (Ed. Guanda, pp. 146, euro 12,00).

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