Uno straniero nella terra di Lolita

0
483

 Nel 1958 Gregor von Rezzori collabora alla traduzione di “Lolita” di Vladimir Nabokov. Da quell’esperienza nasce l’idea di un’impresa che Rezzori realizza soltanto una trentina di anni più tardi: un viaggio negli Stati Uniti sulle tracce di Humbert Humbert e della sua giovane seduttrice, una specie di pellegrinaggio alla ricerca dell’America del suo immaginario infantile. L’America dei cowboy e degli indiani, della natura incontaminata, dei grandi spazi. I tempi però sono cambiati e lo scenario che si offre a Rezzori è irrimediabilmente modificato: turismo di massa, chioschi di hamburger, paradisi naturali cementificati in cui le Lolite sono merce rara. Ma c’è anche un’altra faccia dell’America: Gettysburg, Harpers Ferry, i santuari di una storia che agli europei, schiacciati da un passato millenario, pare ancora incredibilmente vicina. Per Rezzori il sogno americano, quel miscuglio irresistibile di divertimento e meraviglioso infantilismo, non si è spento, e la sintesi più efficace non può essere che Las Vegas o Disneyland, nuova Gerusalemme della Terra Promessa.
* Uno straniero nella terra di Lolita * di Gregor von Rezzori (Ed. Guanda, trad. di Silvia Albesano, pp. 96, euro 12,00).

Articolo precedenteElogio della gentilezza
Prossimo articoloLe ossa di Cartesio. Una storia della modernità

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here