La grande crisi del ’29. Una storia che si ripete

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La Grande depressione del 1929 ha “molte analogie con i nostri tempi, fatti di
drammi e numerosi suicidi, ma anche di economisti birbanti e truffatori. Un mondo
costruito sul debito e sui castelli di carta che ha portato al crollo di grandi
banche: […] Allora come oggi cittadini creduloni e ingenui […] hanno creduto alle
magnifiche sorti e progressive dello stock exchange, della forza senza pari del
mercato borsistico: Pettenghi descrive con minuzia l’euforia del 1928, le proposte
che oggi appaiono pittoresche per rilanciare l’economia, il ruolo deficitario del
governo degli Stati Uniti, l’entusiasmo di certi economisti pronti a scommettere che
il valore delle azioni era destinato a crescere”. Allora come oggi i “birbanti”
riescono a farla franca, e tocca ai poveri illusi di pagarne le amare conseguenze.

Ugo Pettenghi, “La grande crisi del ’29. Una storia che si ripete”,
Pref. di Nino Amadore. Con una nota di Michelangelo Bellinetti, Ed. La Zisa, pp. 80,
euro 9.90

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