Reconciliation: quando la maggioranza detta la legge

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“È meschino ed egocentrico”. Parla Darcy Burner, Executive Director del gruppo liberal Progressive Congress, mentre descrive Joe Lieberman, il senatore indipendente del Connecticut che sembra essere riuscito a bloccare una parte fondamentale della riforma sanitaria. Lieberman ha rifiutato la sua collaborazione a Harry Reid, presidente del Senato, negandogli il suo appoggio per raggiungere il numero 60 e procedere con il voto. L’opposizione di Lieberman è legata alla public option, l’ente governativo che avrebbe fatto la concorrenza alle assicurazioni private.
Le leggi al Senato devono avere l’approvazione di 60 dei 100 senatori per potere procedere ai voti. In effetti, la minoranza di 41 senatori può bloccare tutte le leggi mediante la tecnicalità del filibuster, una forma di ostruzionismo in cui i senatori dell’opposizione hanno diritto di parlare a tempo indefinito. L’idea è di garantire al partito di minoranza i suoi diritti.
Succede però il contrario perché la minoranza compatta di 41 senatori può impedire alla maggioranza di approvare leggi necessarie per il Paese.
Al Senato però esiste un’altra tecnicalità che permette alla maggioranza di esprimere i suoi diritti democratici. Si tratta della “budget reconciliation”, una procedura che richiede solo 51 senatori per permettere il voto su disegni di legge che hanno a che fare con il bilancio. Si chiama spesso la “nuclear option” perché mette da parte il requisito di trovare 60 senatori che aprano la porta al voto.
La reconciliation si applica solo a questioni aventi a che fare con il bilancio. È un metodo per approvare leggi con la semplice maggioranza in modo rapido dato che limita il dibattito a solo 20 ore. L’idea della reconciliation per la riforma sanitaria sembra essere stata suggerita da Rahm Emanuel, il capo dello staff di Obama. Ciò non si può confermare ma Reid non ha voluto seguire quella strada perché il Senato ha una lunga tradizione di approvare leggi dando alla minoranza il diritto di veto.
Uno dei timori dell’uso della reconciliation è che mette da parte i diritti della minoranza. Ma quando la minoranza è intransigente come si sono dimostrati i repubblicani con tutto ciò che promuove Obama i democratici dovrebbero operare senza la pretesa della collaborazione bipartisan.
L’esempio più chiaro di questa mancata collaborazione si è visto con il puro e semplice rallentamento del dibattito causato dal senatore Tom Coburn dello Stato dell’Oklahoma. Questi ha preteso che un emendamento di 767 pagine fosse letto ad alta voce durante la seduta con la sola idea di fare perdere tempo.
L’uso della reconciliation manderebbe un messaggio a questi eccessi repubblicani che non possono continuare a mettere il bastone fra le ruote alla politica di Obama.
Nel 1996 l’amministrazione Bush ha infatti usato la reconciliation per approvare tagli alle tasse ben tre volte. Nessuno lo ricorda adesso ma i repubblicani hanno avuto il coraggio di usare tutti i meccanismi a loro disposizione per implementare la loro agenda.
I democratici invece sembrano essere timidi, sempre alla ricerca dei 60 senatori per potere votare. Ciò dà il potere del veto a individui come Joe Lieberman che si divertono a esercitare il controllo in modo assolutista. È ridicolo che un senatore riesca ad avere tanto potere da silurare il sistema democratico.
L’uso della reconciliation metterebbe a posto tipi come Lieberman che si credono indispensabili.
La reconciliation non è una pillola magica dato che le leggi approvate con questa procedura possono scadere in cinque anni. È possibile che in cinque anni i repubblicani controllino il Congresso e decidano di abrogare leggi approvate con la reconciliation.
Ciò potrebbe essere difficile se queste leggi passate solo con voti democratici diventeranno popolari come sono divenuti il Social Security e il Medicare approvati  in larga misura con voti democratici ma anche con alcuni repubblicani.
Ma il Partito Repubblicano negli ultimi venti anni  si è spostato talmente a destra che quando si trova nella situazione di minoranza non sa fare altro che mettere i bastoni fra le ruote.
La reconciliation nel caso della riforma sanitaria potrebbe funzionare con le parti del disegno di legge che hanno a che fare con il bilancio. I democratici hanno sbagliato a rifiutare la reconciliation. L’esclusione della public option vuol dire che gli americani continueranno ad essere alla mercé della compagnie di assicurazione i cui interessi sono i loro profitti e non la sanità degli americani.

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