Immigrazione in Usa: fra emozione latina e realpolitik

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I figli di Brian Sandoval non avrebbero problemi con la nuova legge anti-immigranti dell’Arizona perché non “hanno un look ispanico”. Lo ha detto lo stesso Sandoval per spiegare il suo appoggio alla legge che discriminerebbe contro gli stranieri ed in  particolar modo gli individui di origine latina.
Brian Sandoval è il candidato repubblicano a governatore dello Stato del Nevada. Come tale, si trova in una situazione difficile. Da una parte deve soddisfare i desideri del partito conservatore ma dall’altra deve fare i conti con il suo retaggio etnico e culturale.
Dopo avere deciso di schierarsi a favore della dura legge dell’Arizona che potrebbe essere anche approvata dal Nevada, Sandoval ha perduto una buona parte del supporto latino. Come si sa, la stragrande maggioranza dei latinos sono democratici e sentono in modo profondo le questioni sull’immigrazione.
Non si tratta di un fattore strettamente personale dato che coloro che già sono cittadini e quindi possono votare non avrebbero problemi con l’immigrazione. Ma i latinos hanno legami con familiari che potrebbero avere problemi con la nuova legge dell’Arizona. Non pochi fra loro hanno parenti o conoscenze che si trovano negli Stati Uniti senza documenti di residenza legale. A cominciare dai circa 3,5 milioni di americani i cui padri vivono nel Paese senza averne diritto legale. I figli sono nati negli Usa e quindi possono votare. Soffrono però di prima mano l’insicurezza dei genitori che se fermati dalla polizia potrebbero essere deportati.
In situazioni tragiche si tratta di figli giovani che se i loro padri fossero deportati dovrebbero seguirli, spesso in un paese a loro straniero la cui lingua ignorano dato che in molti casi non ci sono mai stati.
Ma l’immigrazione tocca anche l’emozione dei latinos anche se non hanno legami diretti con i clandestini. In molti casi ricordano la situazione dei loro genitori o nonni i quali saranno venuti negli Stati Uniti una o due generazioni fa quando l’entrata nel Paese era molto facile. Poco a poco si sono integrati ma nella storia della famiglia la lotta per divenire cittadini viene ricordata e tramandata.
Non tutti i clandestini in America sono di origine ispanica ma quando vengono attaccati per segnare gol facili in politica, spesso occorre un boomerang negativo. È successo al Partito Repubblicano in California. Dopo il passaggio della proposizione 187 nel 1994 che negava benefici ai clandestini del Golden State un forte numero di latinos ottenne la cittadinanza americana e si iscrisse al Partito Democratico.
La partecipazione alle elezioni dei latinos a livello nazionale è aumentata dal 54% al 64% negli ultimi otto anni. Negli Stati del sudovest come l’Arizona, il Nevada, il Colorado, il Texas e la stessa California il voto dei latinos continua ad aumentare ed a volte è decisivo.
Se i latinos non si sentono benvenuti nelle braccia repubblicane, il Partito Democratico non dovrebbe dormire sugli allori. In California, per esempio, il candidato repubblicano a governatore Meg Whitman riceverebbe il 39% dei consensi ispanici, secondo un recente sondaggio. Una cifra alta per un repubblicano. Il suo avversario democratico, Jerry Brown, riceverebbe il 50%. Questi risultati in un certo senso riflettono la campagna mediatica della Whitman la quale ha speso più di cento milioni di dollari per farsi conoscere dall’elettorato.  Brown invece fino ad ora ha detto e fatto poco ma fra breve dovrebbe anche lui agire ed eventualmente i latinos si renderanno conto che il candidato democratico gli offre molto di più.
I candidati politici latinos appartenenti al Partito Repubblicano non sono comuni per molte ragioni. In generale, il Gop ha fatto poco per attirare i latinos. Ciononostante alcuni nomi a livello statale sono emersi. In California Abel Maldonado è stato nominato vicegovernatore da Arnold Schwarzenegger, l’attuale governatore. In Florida Marco Rubio ha vinto la primaria repubblicana a senatore degli Stati Uniti. In Nevada, Sandoval ha buone possibilità di divenire governatore.
Per vincere però un candidato repubblicano deve fare compromessi con le sue idee personali. Sandoval ha dichiarato di non ricordare di avere detto che i suoi figli non hanno il look ispanico. In un’altra intervista ha detto di essere “orgoglioso delle sue origini messicane”. Sarà vero ma il dubbio è già nelle menti degli elettori del Nevada e gli potrebbe costare l’elezione.

Domenico Maceri

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