Obama e i “sinistroidi” professionisti

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“Dovrebbero sottomettersi all’antidoping”. Parla Robert Gibbs, portavoce di Barack Obama, mentre attacca l’estrema sinistra, i “sinistroidi per professione”, i quali non sono mai soddisfatti con la politica del presidente.
Il portavoce della Casa Bianca dovrebbe essere sempre pacato nelle sue dichiarazioni specialmente quando rappresenta un presidente che ha la reputazione di mantenere la calma costantemente.
Ciononostante Gibbs non aveva tutti i torti. L’estrema sinistra del Partito Democratico non può essere soddisfatta completamente con l’operato di Obama né lo sarà mai perché in fin dei conti Obama è un centrista.
Lo era anche durante la primaria democratica specialmente con il suo programma di riformare il sistema sanitario americano. In comparazione ai piani esposti da Hillary Clinton e John Edwards, i suoi avversari nella primaria democratica, il piano di Obama aveva un odore troppo “repubblicano”.
Che cosa avevano ammirato i “sinistroidi di professione” in Obama durante l’elezione primaria? Beh, all’inizio non molto, dato che si erano schierati principalmente con John Edwards.  C’era però una presa di posizione fondamentale dell’Obama candidato che aveva “sedotto” l’estrema sinistra. Si tratta, come si sa, dell’opposizione di Obama alla guerra in Iraq mentre la Clinton e Edwards avevano votato per autorizzarla. Una volta però completata la primaria, la sinistra ha lavorato per fare eleggere Obama perché l’alternativa sarebbe stato John McCain il quale avrebbe in grande misura continuato la politica di George Bush.
In un certo senso è proprio ciò che ha fatto Obama secondo i professionisti della sinistra. La guerra in Iraq non è ancora finita e quella in Afghanistan continua con metodi non tanto diversi da quelli di Bush. Obama è anche attaccato per non avere permesso ai gay di servire apertamente nelle forze armate, per la sua mancanza di riformare l’immigrazione, per la mancata chiusura di Guantánamo, e in linea generale per avere continuato la politica estera di Bush.
Le accuse della sinistra non sono completamente infondate ma Obama si può difendere dicendo che nonostante la ferrea opposizione dei repubblicani è riuscito a riformare il sistema sanitario ed ha approvato un pacchetto di stimolo che dovrebbe aiutare l’economia.
Obama però non è rimasto a guardare dato che oltre all’insoddisfazione della sinistra ha dovuto combattere i repubblicani e specialmente l’ala estrema del Gop. Sembra, infatti, che la macchina mediatica della destra non si sia resa conto che l’elezione presidenziale sia finita.  Il ventotto percento degli americani di fede repubblicana continua a credere che Obama non sia nato negli Stati Uniti e il trentaquattro percento crede che sia, infatti, musulmano. Lo vedono come un socialista che rovinerà il Paese con la sua politica marxista come si sente dal tam-tam mediatico di Rush Limbaugh e della Fox News.
Né la sinistra né la destra però coglie il “cuore” della politica e dell’ideologia di Obama. Il nuovo residente della Casa Bianca non è estremista e ha sempre cercato i compromessi. A cominciare dalla riforma sulla sanità che nonostante tutte le accuse di creare un sistema socialistico all’europea continua ad insistere sull’idea che tutti devono comprare l’assicurazione medica. Si tratta, infatti, di un sistema che continua con presupposti fondamentali dell’iniziativa privata anche se mette alcuni freni alla cupidigia delle aziende di assicurazione.
Le critiche della sinistra possono aiutare Obama a spingere nella giusta direzione come lo hanno fatto nel caso di presidenti del passato. Si veda l’esempio di Franklin Delano Roosevelt con la creazione del Social Security e il New Deal e il programma della Great Society di Lyndon Johnson.
È difficile però fare comparazioni considerando il fatto che ogni periodo storico è dominato da dinamiche diverse. C’è poi il fatto che il Partito Repubblicano si è spostato talmente a destra che i repubblicani dell’epoca di Roosevelt non lo riconoscerebbero al giorno d’oggi.
Le pressioni della sinistra “professionista” non sono però da sottovalutare. Forse i sinistroidi sono troppo idealisti e non tutti i loro programmi si potranno implementare ma la sinistra indica il cammino ideale per una giusta società.
 
Domenico Maceri (dmaceri@gmail.com)

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