La California: fra tasse e “religione” repubblicana

0
1664

“Tutti i repubblicani che vorrebbero un dispensa potranno venire al mio ufficio”. Parla Jerry Brown, governatore della California, mentre invita i legislatori repubblicani a risolvere il loro problema di deviare dalla loro promessa solenne di aumentare le tasse.
Brown ha usato il termine dispensa rifacendosi al suo passato di seminarista spiegando che anche lui ha abbandonato il suo voto di castità e povertà. I repubblicani potrebbero fare altrettanto.
La maggior parte dei legislatori repubblicani ha dichiarato che non si aumenteranno le tasse e che i problemi di bilancio dovranno risolversi solo con i tagli.
Ciò non fa parte del programma di Brown il quale vuole colmare il buco al governo mediante tagli ma anche con l’estensione temporanea di tasse approvata dal suo predecessore Arnold Schwarzenegger.
I repubblicani nel governo statale della California sono il partito di minoranza. Ma la costituzione del Golden State richiede  il due terzi dei voti in ambedue le camere per ogni aumento di tasse. Brown ha dunque bisogno del sostegno di alcuni membri dell’opposizione. Il piano di Brown non è però di aumentare le tasse direttamente ma di fare approvare alla legislatura un disegno di legge che offrirebbe il referendum agli elettori i quali avrebbero la scelta finale.
I cittadini deciderebbero dunque nel mese di giugno se le tasse andranno aumentate. Non sarebbero i deputati e senatori statali direttamente a decidere. I responsabili non sarebbero dunque i politici.
Se l’esito dovrebbe essere negativo Brown ha promesso tagli draconiani per approvare il bilancio per l’anno prossimo.
A differenza di molti altri Stati come il Wisconsin e l’Indiana dove i governatori repubblicani stanno cercando di risolvere i problemi finanziari del tesoro mediante tagli solamente, Brown ha intrapreso una strada di compromesso. In un certo senso le sue mani sono legate dalla costituzione californiana che richiede il due terzi dei voti al senato ed alla camera per approvare qualunque aumento di tasse. La California, lo stato più popoloso d’America con 38 milioni di abitanti ed un  bilancio che rivaleggia con quello di molte nazioni, prevede un deficit di 25 miliardi.
La soluzione di Brown di chiedere ai cittadini l’estensione alle tasse rappresenta un cammino moderato che riflette la sua ideologia. Remare un po’ a sinistra e un po’ a destra.
Sfortunatamente il clima negli Stati Uniti in riguardo alle tasse è divenuto quasi una religione. I repubblicani si sono schierati contrari a qualunque tipo di aumento sostenendo che il bilancio si risolva solo mediante tagli. In California 30 dei 42 legislatori repubblicani hanno fatto la promessa solenne di non aumentare le tasse. Difficile capire considerando il recente passato.
Ronald Reagan, per esempio, l’icona venerata da tutti i repubblicani, aumentò le tasse parecchie volte. In uno dei suoi discorsi ad attivisti del suo partito disse che il partito non doveva sottoscrivere un’ideologia di “comandamenti”. Un tale partito, continuò Reagan, non vince elezioni. Ed infatti in California ciò si è avverato dato che nell’elezione del novembre scorso tutte le cariche più importanti sono state vinte da candidati democratici.
Ma Reagan si troverebbe a disagio nel clima politico attuale dei Tea Parties che si proclamano difensori dei cittadini e delle loro tasche. In realtà questa filosofia antitasse causa danni severi ai più poveri e vulnerabili membri della nostra società perché i quattrini che gli abbienti non pagano al governo tolgono il pane alle bocche dei bambini e dei più poveri.
Le scuole in California saranno decimate, secondo Brown, se alcuni legislatori repubblicani non supporteranno il suo piano. Sta già succedendo in molti altri Stati come nel Texas dove le scuole dovranno assorbire tagli del 13 %. In Hawaii l’anno scolastico sarà ridotto per risparmiare soldi.
Oliver Wendell Holmes, ex membro della Corte Suprema americana, disse una volta che “le tasse è ciò che si paga per vivere in una società civilizzata”. La “religione” repubblicana antitasse suggerisce che il credo del partito sia di creare una società in cui l’egoismo regna ed ognuno vive per se stesso senza considerare gli altri. Una visione miopica che non fa sperare. Una visione che ruba dai poveri per mantenere il lusso dei ricchi. Una visione anticristiana.

Domenico Maceri

Articolo precedenteLa grande crisi del ’29. Una storia che si ripete
Prossimo articoloIl pianista Ramin Bahrami inaugura la II edizione del Festival Internazionale “Cambi di Stagione”

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here