La crisi spinge le vendite della nuda proprietà (più del 7 per cento)

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La crisi economica dà una spinta alle compravendite di nuda proprietà. Da una parte ci sono proprietari anziani alle prese con le difficoltà del tirare avanti. Dall’altra crescono gli acquirenti che, traditi dalla Borsa e ai Titoli di Stato, investono nel mattone “con ospite”.  Secondo l’istituto di ricerche Scenari immobiliari quest’anno il numero delle compravendite, tra le 47mila e le 48mila, farà segnare il 6-7% in più sul 2008, a fronte di un calo del 15% delle vendite totali.

Il centro studi Toscano mette in evidenza una significativa crescita dell’offerta nell’ultimo anno. “E’ un fenomeno in evoluzione – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari – dal 2000 al 2004 le transazioni di nude proprietà sono raddoppiate: da 18mila a 35mila per schizzare a 50mila nel 2007”.

E se ora tutta l’economia vede lontani i risultati pre-crisi, le transazioni di nuda proprietà stanno recuperando il terreno perso nel 2008. “Gli anziani proprietari impoveriti possono trovare una soluzione al loro bisogno di liquidità proprio nella vendita della nuda proprietà, che consente di mantenere l’usufrutto”  dice Breglia. Gioca a favore anche quello che viene definito un “doppio sconto”: il pagamento del 70% del valore dell’immobile previsto per la nuda proprietà e il calo dei prezzi del 15-20% dovuto alla crisi. La “nuda proprietà” rimane comunque un mercato ancora limitato: non più del 5-6% sul totale delle compravendite.

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