La pianificazione territoriale: coerenza e sostenibilità per i cittadini

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Londra – Per pianificazione territoriale si intende la disciplina che regola un ordinato sviluppo del territorio, organizzando le attività umane svolte su di esso in modo da ridurre l’impatto ambientale e paesaggistico e massimizzare i benefici sulla vita dei residenti e sulle dinamiche economiche del territorio. Si tratta di un processo multidisciplinare, che prevede la stretta collaborazione di urbanisti, architetti, ingegneri e politici, e la consultazione con i cittadini, per promuove una coerente e sostenibile gestione dello spazio pubblico.

La pianificazione territoriale può avvenire a diverse scale spaziali; dalla gestione del territorio statale, che definisce lo sviluppo di grandi infrastrutture, vie di comunicazione e la distribuzione geografica di risorse economiche su scala nazionale, al piano metropolitano, urbano e comunale, che si riferisce allo sviluppo di progetti e servizi diretti alla popolazione a livello locale. Nonostante i diversi livelli di pianificazione devono restare coerenti alle strategie statali da cui sono coordinati, comuni e centri urbani hanno un certo livello di autonomia che permette lo sviluppo di piani strategici diretti alle specifiche priorità di ogni territorio.

Il processo di pianificazione territoriale risulta fondamentale nell’implementazione di un progetto in ogni sua fase, dalla progettazione all’effettiva realizzazione del progetto. A livello locale, quando si progetta la costruzione di un edificio, che si tratti di un’opera pubblica, residenziale o commerciale, bisogna tenere conto del fatto che l’opera non esiste come elemento singolo ma come parte integrante del territorio già esistente, e va inserita nel contesto ambientale, socio-culturale ed economico dell’area.

Ogni nuova struttura, infatti, ha il potenziale di cambiare irrimediabilmente gli equilibri socio-economici del territorio, sottraendo risorse a quanto già esistente, ridisegnando la rete di infrastrutture, quali strade, collegamenti alle reti elettrica, idrica e fognaria, e servizi pubblici. Nel complesso, questi cambiamenti andranno ad incidere sia sul territorio che sulla vita dei residenti, e non vanno quindi sottovalutati.

L’assenza di un’efficace e coerente pianificazione da parte di un’amministrazione comunale costituisce un problema soprattutto per i suoi cittadini, con significative ricadute sulla loro vita familiare e lavorativa ad esempio quando i progetti non corrispondono ai reali bisogni del territorio.

Si pensi alla mobilità in città come Milano o Londra dove famiglie con reddito medio-basso o studenti universitari soffrono la mancanza di case in affitto a prezzi accessibili, trovandosi costretti a compiere tragitti casa-lavoro sempre più lunghi, con tempi di percorrenza che corrispondono a quasi il 30% della giornata lavorativa. In piccoli centri abitati e località turistiche, invece, le strutture alberghiere e residenziali sono spesso difficili da raggiungere tramite mezzi pubblici e si trovano lontane dai principali luoghi di interesse della zona, scoraggiando le visite di chi non possiede un’auto privata, oltre a costringere i residenti all’acquisto di più autovetture per nucleo familiare.

La pianificazione territoriale è un procedimento che richiede lunghi tempi di lavoro e necessita la stretta collaborazione di esperti in diversi settori, ma permette di utilizzare le risorse disponibili sul territorio al meglio, sviluppando una strategia di sviluppo di lungo termine e multidisciplinare, coerente e sostenibile, che comporta notevoli benefici per residenti, ambiente ed efficacia del progetto stesso.

Monica Laucas, sociologa e urbanista per Cacelli & Partners Ltd

 

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