La manovra finanziaria che si sta varando è la più equa di tutte?

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Confesso  che non avevo capito il motivo per cui il popolo ateniese che in quel momento rappresentava tutto il popolo ellenico fosse sceso in piazza per protestare contro la manovra del governo ispirata a salvare il salvabile dalla bancarotta dello stato. Pensavo: se devono essere intraprese manovre draconiane e tutti si devono convincere di recitare ognuno la sua parte, perché questa protesta, perché i morti e gli scontri di piazza?

La risposta è venuta assistendo alla manovra firmata recentemente dal nostro premier e ora al vaglio del Quirinale. Una manovra finanziaria ispirata da sani principi (evitare alla nostra già traballante economia di finire dritta dritta nel baratro) ma che, a detta dall’opposizione anche i bambini sarebbero stati i grado di vararla.  Poi ho capito a cosa alludeva il leader dell’opposizione: il peso della crisi poggia sempre sulle spalle delle classi più deboli o quelle maggiormente esposte alle manovre finanziarie, come gli statali, i lavoratori dipendenti a monoreddito, ai pensionati e così via. Sembra che l’imperativi categorico fosse stato “diminuire le spese” alo Stato; non c’è un accenno per incoraggiare la ripresa economica del Paese e rilanciarlo nel panorama delle potenze industrializzate del continente europeo.

Poi, sono stati resi noti i particolari: stando a quello che ha pubblicato il Fic-Cgil e ripreso ieri dalla Repubblica in seconda pagina riferendosi al mondo della scuola che è quello maggiormente tartassato si viene a sapere che un collaboratore scolastico, dalla manovra finanziaria attuale, percepirà in meno 753 euro come perdita media sul potere d’acquisto salariale. Un assistente amministrativo -978; un docente di scuola dell’infanzia -1.495; un docente di scuola media -1.730. Queste le principali perdite di stipendio da imputarsi alla manovra. E poi, di riflesso il mondo del personale ausiliario della scuola; insomma non se ne salva nessuno. Capisco, allora le manifestazioni che vengono organizzate la prossima settimana dal sindacato scuola.; a monte della restrizione delle cattedre, della ridistribuzione delle ore di insegnamento e della perdita in caduta libero del “Tempo prolungato” nell’obbligo.

Sacrifici solo per determinate classi sociali, quando poi a monte di tutto questo sempre dai giornali si viene a sapere del mondo dorato in cui  si piazzano i nuovi idoli pallonari e i contratti da nababbi che questi riescono a strappare alle proprietà. Ma non c’era la crisi? Non solo: abbiamo assistito di recente all’invito rivolto dalla famiglia Moratti, patron dell’Internazionale, all’allenatore di calcio portoghese che ha portato la squadra milanese a centrare tre traguardi importanti nello sport più popolare d’Italia in quest’anno tutto da incorniciare. Il quale ha risposto picche, nonostante che gli venisse paventato un compenso annuale che si aggirava attorno ai 13 milioni di euro. Ma non c’era la crisi? In ultimo (ma non in ordine d’importanza) c’è il contratto firmato da un noto  giornalista e conduttore televisivo, il quale ha avuto dalla Rai, la televisione di Stato, l’offerta invidiabile di portarsi a casa un pacchetto di 12 milioni di euro, pur di rinunciare alla sua trasmissione che tanti grattacapi ha arrecato in via Mazzini. Ma, scusate, non c’era la crisi?

Allora, in conclusione si preferisce colpire determinati settori della nostra società; indicarli come quelli che potranno reggere e sopportare “sudore e lacrime” della crisi, mentre attorno il mondo viaggia lo stesso. I sacrifici, sarebbe bene che fossero portati un po’ da tutti: solleverebbero dalle difficoltà molte persone che da oggi, dalla firma del premier, saranno un po’ più poveri. Ora ho capito la reazione degli abitanti di Atene

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2 Commenti

  1. La manovra colpisce in particolar modo gli statali, caro signor Franz; operazione che è la prima a venire in mente a chi ci amministra… ma come spesso succede sono le classi più basse a risentirne gli effetti. Ma ha notato che dopo il tam tam delle macchine blu di rappresentanza non se ne è più parlato? E la pensione ai deputati con soli due anni di legislatura alle spalle? Solo per farle qualche esempio: se manovra deve essere, cominciamo da chi si prende la fetta più grossa e poi a scendere e non cominciamo dal basso senza toccare l’alto! Ci vuole, come lei ha fatto, una maggior presa di coscienza!, grazie del suo contributo.
    saluti

  2. io sono un dipendente Comunale con 32 anni di servizio e vorrei chiedere a tutti i lettori di questi commenti (forse sapranno che esistono i dipendenti dei Comuni) noi siamo l’unica categoria di dipendenti pubblici che ogni volta che ci rinnovano i contratti percepiamo gli aumenti minori percentualmente degli altri, siamo i dipendenti pubblici che non scioperiamo mai, in 30 anni, tutti, Province, Regioni Stato ci ha scaricato competenze che prima erano loro, ci hanno tolto la scala mobile (era per tutti) ma ci hanno tolto gli scatti di anzianità solo per gli enti locali ci fanno fare straordinario e non lo pagano “compensativo” ci fanno fare i censimenti con somme irrisorie roba da elemosina, non ricordo più da quanto tempo non vado in vacanza e quando ci andavo in campeggio mentre tutti coloro che non hanno reddito fisso girano con i SUV o con macchine di grossa cilindrata io vado avanti con i prestisti -ci hanno ridotto praticamente alla fame- io non andrò più a votare perchè da quello che sento dai telegiornali mi viene da vomitare- mi vergogno di essere italiano
    Franz

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