Berlusconi al telefono con Lavitola: “Non me ne fotte niente… io… tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei”

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Sono le ore 23 e 14 del 13 luglio. Berlusconi chiama Valter Lavitola facendosi introdurre da un tale “Alfredo”.

La telefonata dura più di 13 minuti, durante i quali si parla di vari argomenti, in particolare di vicende giudiziarie.

È in questo contesto che si coglie le parole del premier.
…anche di questo – dice Berlusconi, a proposito di alcuni aspetti della vicenda P4 – non me ne può importare di meno… perché io …sono così trasparente… così pulito nelle mie cose… che non c’è nulla che mi possa dare fastidio… capito?… io sono uno… che non fa niente che possa essere assunto come notizia di reato… quindi… io sono assolutamente tranquillo… a me possono dire che scopo… è l’unica cosa che possono dire di me… è chiaro?… quindi io… mi mettono le spie dove vogliono… mi controllano le telefonate… non me ne fotte niente… io… tra qualche mese me ne vado per i cazzi miei… da un’altra parte e quindi… vado via da questo paese di merda… di cui… sono nauseato… punto e basta…»

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