Una giornata convulsa che ha prodotto un maxiemendamento ed un caos indescrivibile nella maggioranza. Basterà?

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Oggi è stata la giornata più convulsa di tutta la seconda repubblica.
Un via vai impressionante al Quirinale. Napolitano ha incontrato Terzo Polo e Pd, Domani vedrà Pdl e Lega. Ma ha visto anche Tremonti.

Questa sera il Governo ha esaminato le misure anticrisi con cui rispondere alle richieste dell’Europa e che non saranno contenute in un decreto legge, non gradito al Presidente della Repubblica, ma in un maxiemendamento alla legge di stabilità.

Nel maxiemendamento non ci sono una patrimoniale o il prelievo forzoso dai conti correnti, come confermato dal ministro Romano all’uscita da Palazzo Chigi.

Sul contenuto ancora silenzio. Si è appreso però che nella bozza presentata nella seduta, il Governo traccia un percorso di liberalizzazione dei servizi locali e delle professioni, investimenti sulla banda larga, valorizzazione degli immobili della difesa.

Nonchè la vendita di immobili del patrimonio pubblico e misure sul trasporto locale.

Per quanto riguarda la liberalizzazione degli ordini professionali, la bozza del decreto prevede una riforma “entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto”. Altri commi disciplinano “la costituzione di società tra professionisti: “Il nostro paese, infatti – si legge nella bozza – è ancora uno dei pochi stati membri che vieta ai professionisti iscritti ad ordini o albi professionali, salve rare eccezioni, di esercitare la loro professione in forma societaria”.

Banda larga e promozione. Il dl anticrisi contiene poi un “Progetto strategico nazionale” per la banda larga e ultralarga.

In serata arriva la notizia di una lettera firmata 1 da deputati del Pdl in cui si chiede al premier l’apertura di una fase nuova. A questa si aggiungono le frasi di Maurizio Paniz, in cui il parlamentare chiede un passo indietro di Berlusconi e un governo a guida Letta o Schifani.

Basterà per calmare i mercati? Crediamo di no.

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