Incendi: un nuovo studio sulle previsioni stagionali

Appena uscito su Nature Communications uno studio dellโ€™Istituto di geoscienze e georisorse del Cnr di Pisa e dellโ€™Universitร  di Barcellona che mostra come utilizzare le previsioni stagionali fornite dai centri meteorologici, combinante con modelli empirici dellโ€™impatto degli incendi, per ottenere stime quantitative dellโ€™area bruciata attesa nei mesi successivi a scala globale

0
562

In molte regioni del nostro pianeta, in estate gli incendi boschivi rappresentano una concreta e grave minaccia per abitazioni e infrastrutture, causano danni economici ingenti e, purtroppo, anche perdita di vite umane. Seppure la maggior parte degli incendi sia dovuta a cause antropiche, accidentali o volontarie, lโ€™estensione dellโ€™incendio โ€“ in particolare dellโ€™area bruciata โ€“ dipende in modo significativo dalle condizioni meteo-climatiche e dalle caratteristiche del สปcombustibileสผ, in particolare dal grado di umiditร  e dallโ€™abbondanza del materiale che lo alimenta, ad esempio la legna. Poter fornire una stima dellโ€™area a rischio con mesi di anticipo, cosรฌ da predisporre adeguate misure di controllo e prevenzione, รจ evidentemente molto importante.

Sulla rivista Nature Communications รจ appena stato pubblicato uno studio dellโ€™Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igg) di Pisa e dellโ€™Universitร  di Barcellona che affronta questo problema e mostra come utilizzare le previsioni stagionali fornite dai centri meteorologici, combinante con modelli empirici dellโ€™impatto degli incendi, per ottenere stime quantitative dellโ€™area bruciata attesa nei mesi successivi a scala globale. โ€œGli studi condotti negli scorsi anni ci hanno permesso di sviluppare una serie di modelli empirici che legano lโ€™area bruciata dagli incendi alle caratteristiche della precipitazione e della temperatura nei mesi e negli anni precedenti lโ€™incendio. I modelli sono stati validati sui dati disponibili in Europa mediterranea e in molte altre aree del Pianeta, utili per la stima dellโ€™area bruciata attesa a livello globaleโ€, spiega Antonello Provenzale, direttore del Cnr-Igg. โ€œIl nostro approccio combina ricerca di base, utilizzo dei grandi database internazionali e risultati direttamente applicabili alla sicurezza delle popolazioni e alla pianificazione delle misure di salvaguardia, utilizzando le previsioni stagionali per migliorare la stima dellโ€™importante impatto esercitato su questi eventi dalla variabilitร  climaticaโ€.

โ€œI modelli empirici, una volta validati, sono stati สปforzatiโ€™ dalle previsioni stagionaliโ€, conclude Marco Turco dellโ€™Universitร  di Barcellona, primo autore dello studio. โ€œConfrontando le stime fornite dei modelli di incendio cosรฌ forzati, si รจ visto che per ampie regioni del pianeta si riesce a migliorare significativamente la predicibilitร  dellโ€™area bruciata a scala stagionaleโ€.

Articolo precedenteRicerca e innovazione in Italia: risorse insufficienti, risultati eccellenti
Prossimo articoloOro da altri Metalli รจ Possibile Grazie alla Fusione Nucleare

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here