
“Il governo ĆØ determinato a evitare la procedura di infrazione, ma con l’Europa vogliamo un dialogo, devono lasciarci la possibilitĆ di esporre conti e strategia” CosĆ – dopo aver ricompattato, almeno formalmente, la maggioranza, in occasione del primo Consiglio dei ministri post elettorale – il premier Conte cerca di tranquillizzare il paese, sul quale lo spettro della procedura si fa sempre piu reale.
“Per quanto riguarda il tema dell’infrazione – ha dichiarato in una conferenza stampa in cui si ĆØ fatta notare l’assenza del vicepremier Di Maio – c’ĆØ un equivoco: non ĆØ che il vicepremier Salvini o il vicepremier Di Maio vogliano la procedura. Ieri durante il nostro incontro sul punto c’ĆØ stata massima chiarezza, senzta discussioni”.
Lo stesso Salvini, in conferenza stampa, pur tranquillizzando ĆØ stato tranchant: “nessuna procedura – ha detto – ma non ci arrenderemo in partenza come chi ci ha preceduti nĆ© andremo a pietire nulla col cappello in mano. Accettiamo solo un dialogo da protagonisti”.
Eppure, sembra proprio che qualche problema con Bruxelles l’Italia rischi di averlo. Nel pomeriggio, mentre i cosiddetti “sherpa” del Comitato Economico Finanziario davano parere positivo alla procedura, il presidente uscente della Commissione Juncker aveva giĆ© messo le carte in tavola. “Riteniamo che l’Italia si stia muovendo in una direzione sbagliata – ha dichiarato, durante un’intervista – e quindi dobbiamo prendere decisioni pertinenti in questo campo. Credo che l’Italia stia correndo il rischio di entrare per anni in una procedura per disavanzo eccessivo”.
Timori infondati secondo Conte: “lo stesso Juncker – ha detto il premier – ha ammesso di aver sbagliato in questo senso con la Grecia, Prima di attribuirci un torto mi lasci dialogare e aggiornarlo sui conti”.