Hong Kong, ancora proteste, Parlamento rinvia esame legge su estradizioni

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Ad Hong Kong quella che era una semplice protesta è diventata una rivolta. I manifestanti, decine di migliaia, sono arrivati fino a violare la sede Parlamento che è stato costretto a rinviare a data da destinarsi l’inizio dell’esame della controversa legge sulle estradizioni.

Almeno 20 i feriti negli scontri con la polizia che ha lanciato lacrimogeni e sparato con proiettili di gomma. Questo un primo bilancio dei più violenti scontri visti a Hong Kong dal passaggio dell’ex colonia da Londra a Pechino, nel 1997. Nonostante tutto la governatrice di Hong Kong, Carrie Lam è decisa a non ritirare il testo della legge.”Ai manifestanti che sono di fronte al Consiglio Legislativo faccio di nuovo questo appello. Ogni violenza non sarà piu’ tollerata dalle nostre autorità di controllo, perché la tolleranza alla violenza dona anche conseguenze molto negative”.

La legge autorizzerebbe, infatti, le estradizioni verso i Paesi con cui non ci sono accordi in tal senso, compresa la Cina continentale.

Il Trump pensiero
“Queste sono grandi dimostrazioni. Spesso le persone che protestano sono poche centinaia o qualche migliaio, ma stavolta no. Sto seguendo tutto molto attentamente sia alla tv che con le mie fonti e onestamente non ho mai visto un milione di persone in piazza per una manifestazione. Spero sul serio che tutto si risolva per il meglio per la Cina e per Hong Kong”. Ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti

Accadde nel 2014
La situazione ricorda il ‘Movimento degli ombrelli’ dell’autunno 2014, quando i manifestanti pro democrazia paralizzarono per due mesi interi quartieri.

Da circa 10 anni, comunque,Hong Kong è teatro di tumulti politici causati dalle crescenti interferenze di Pechino

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