Hong Kong: la leader Carrie Lam ritira la legge sull’estradizione

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Il capo del governo di Hong Kong, Carrie Lam, ha annunciato oggi il ritiro definitivo del controverso disegno di legge sull’estradizione che ha dato origine alle massicce proteste registrate nella città più di tre mesi fa.

In una dichiarazione televisiva precedentemente registrata, Lam ha annunciato “quattro azioni per avviare un dialogo” con diversi settori della società di Hong Kong.

La proposta di legge era già stata sospesa a giugno. Un passo però ritenuto insufficiente dai manifestanti, secondo cui l’amministrazione avrebbe potuto riportarla in qualsiasi momento davanti al Consiglio legislativo (LegCo), il “parlamento” del territorio semi-autonomo.

Il ritiro formale della proposta di legge era tra le cinque richieste chiave inviate al governo, tra cui figura anche la creazione di una commissione indipendente che indaghi sull’operato della polizia durante le proteste.

Da Lam non sono arrivate aperture in questo senso, anche se il capo di governo ha annunciato che due alti funzionari seguiranno da vicino l’indagine avviata dal governo. Lam inoltre ha escluso un’amnistia per le persone arrestate in questi tre mesi di manifestazioni.

Presentata lo scorso aprile, la proposta di legge aveva scatenato l’immediata reazione dei cittadini di Hong Kong. Se approvata, sostengono gli oppositori, avrebbe minato l’indipendenza del sistema giudiziario dell’ex colonia britannica e il governo avrebbe potuto usarla per intimidire o mettere a tacere i critici di Pechino.

L’annuncio del capo di governo è arrivato a pochi giorni dai più recenti scontri tra polizia e attivisti, scesi in strada per la 14esima settimana consecutiva.

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