Dopo il terremoto il freddo

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Adesso il flagello delle popolazioni albanesi colpite dal terremoto è l’inclemenza de clima con pioggia e temperature che si sono bruscamente abbassate. Il bilancio dei crolli registra una cinquantina di morti ma lo sciame sismico resta in agguato per cui non è possibile tornare nelle case che sono rimaste in piedi. Tra le vittime si contano 6 bambini e 22 donne. Sono 26 le persone morte nel crollo di due palazzine nella sola Thumana, località a circa 20 chilometri a nord di Tirana, mentre altre 24 hanno perso la vita in varie zone di Durazzo, dove sono crollati due alberghi sulla spiaggia, due palazzi in città e una villetta di tre piani, nella quale sono rimasti schiacciati 8 membri di una famiglia tra cui 4 bambini.

Le difficoltà per i feriti

Tra i feriti, almeno 41 sono ancora ricoverati negli ospedali di Tirana e Durazzo. Grave una giovane ragazza, che non può nemmeno essere trasferita all’estero, come invece è successo per altre tre persone, due delle quali sono state portate in Italia, per ottenere cure specializzate. In gravi condizioni versa anche un ragazzo probabilmente intrasportabile.

In attesa davanti ai centri di smistamento

A Durazzo i senza tetto attendono davanti a una scuola utilizzata come centro di smistamento degli aiuti in attesa di generi di conforto e medicinali. C’è ancora bisogno di vestiti e coperte ma non solo.

Lo sciame sismico in agguato

Intanto da venerdì mattina Durazzo, la seconda maggiore città dell’Albania, ha incasato quasi 600 scosse di assestamento due delle quali di magnitudo 5, la situazione è quindi lontana dall’essere stabilizzata e sotto ogni profilo.

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