Al via EastMed. Porterà il gas israeliano in Europa

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È attesa per oggi ad Atene la firma dei governi di Grecia, Israele e Cipro per l’avvio della costruzione del gasdotto EastMed. Già in passato l’infrastruttura di trasporto energetico per la consegna di gas ai paesi europei, aveva già sollevato entusiasmi: “Siamo convinti che aprirà nuove opportunità all’Europa, il che è importante per la sicurezza dell’Europa e per le nostre rispettive economie, oltre che per consolidare la cooperazione regionale”, aveva detto il premier israeliano Netanyahu.

Il gasdotto si sviluppa per 2.000 chilometri, dal Medio Oriente al Sud Europa, e potrà trasportare fino a 12 miliardi di metri cubi all’anno, cambiando significativamente gli scenari energetici nel Mediterraneo, una regione dove non a caso si assiste a un nuovo dinamismo nei rapporti tra Grecia, Turchia e Israele, soprattutto dopo la scoperta di nuovi giacimenti di idrocarburi.

In questo quadro, il presidente turco Erdogan, che già deve fare i conti con le sanzioni europee per aver avviato prospezioni davanti a Cipro, il cui governo non è riconosciuto da Ankara, mantiene lo sguardo fisso anche sulla Libia, col timore che il gasdotto EastMed possa rallentare la sua presa di controllo dell’area.

La Turchia ha ripetutamente affermato che solo intese con la sua partecipazione possono avere successo nella regione; ma il progetto del gasdotto greco-israelo-cipriota pare andare avanti nonostante le obiezioni turche. Per il suo potenziale di attenuare la dipendenza dal gas russo, EastMed non piace al governo di Mosca, mentre in Italia, dove è previsto un approdo in Puglia, c’è già chi denuncia il pesante impatto ambientale dell’opera sul territorio.

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