I danni della pirateria editoriale, 8mila posti di lavoro in fumo

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Il 25% degli italiani ha scaricato gratuitamente almeno una volta un ebook o un audiolibro da siti o piattaforme illegali su Internet; il 17% ha ricevuto da amici-familiari almeno un ebook. E l’incidenza della pirateria è particolarmente alta tra i lettori forti di libri cartacei (45%), tra quelli di ebook (68%), e tra quelli di audiolibri e podcast (66%). È quanto emerge dall’indagine realizzata da Ipsos per l’Associazione italiana editori (Aie)secondo cui passa attraverso il Web la maggior parte degli atti di pirateria.

Ad essere danneggiati tutti i segmenti del mondo editoriale: ogni giorno nel nostro Paese si compiono 293.000 atti di pirateria, 107 milioni in un anno. Il fenomeno coinvolge più di un terzo degli italiani sopra i 15 anni (il 36%), addirittura il 61% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l’80% degli studenti universitari. E ancora: la pirateria sottrae ogni anno al mondo del libro 528 milioni, pari al 23% del valore del mercato (escludendo scolastica ed export), 1,3 miliardi complessivi al sistema Paese e 216 milioni al fisco. Che si traduce in meno occupazione: 8.800 i posti di lavoro “mancati”, di cui 3.600 nella filiera del libro.

“Sono dati drammatici che vanno al di là di qualsiasi previsione – sottolinea il presidente di Aie Ricardo Franco Levi –. Dati che richiedono e impongono una forte azione di contrasto attraverso la repressione dei fenomeni illegali e l’educazione degli utenti, non sempre pienamente consapevoli degli effetti dei loro comportamenti; è inoltre necessario un forte sostegno alla domanda che consenta di esercitare in forma legale la richiesta di informazione e di cultura”. Da parte sua il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti ha acceso i riflettori su opportunità e rischi del digitale richiamando l’attenzione sulle molteplici forme di utilizzo abusivo dei contenuti, dalle rassegne stampa online realizzate e diffuse senza autorizzazione, alla condivisione non autorizzata di pdf di giornali, anche attraverso piattaforme social, applicazioni telefoniche o di messaggistica. “È necessario migliorare gli strumenti di tutela contro ogni forma di sfruttamento parassitario del diritto d’autore”. sottolinea Riffeser lanciando un appello alle Istituzioni affinché “supportino una campagna di comunicazione per la lettura di giornali e libri. I dati sulla lettura, infatti, confermano il grande interesse per l’informazione, nonostante le vendite continuino a scendere. Occorre, inoltre, garantire una diffusione capillare dei giornali, per raggiungere i lettori e facilitarne l’acquisto, anche con la crescita degli abbonamenti”.

“Come governo non possiamo ignorare i dati emersi da questa ricerca e la richiesta di aiuto che viene dal settore dell’editoria – sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria Andrea Martella -. La pirateria va combattuta con la repressione dei comportamenti illegali, promuovendo l’educazione alla legalità ma anche con il sostegno a tutta la filiera, così gravemente colpita. Attraverso editoria 5.0 stiamo studiando nuovi strumenti di supporto per l’editoria periodica e quotidiana”.

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