Scontri in Libia, almeno 17 morti

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Almeno sette uomini delle forze vicine al Governo di accordo nazionale del premier libico, Fayez al Serraj, e un’altra decina delle truppe rivali, le forze al comando del generale Khalifa Haftar, sono morte nei violenti scontri avvenuti a sud di Misurata.

Il governo riconosciuto dall’Onu ha accusato le truppe di Haftar di aver violato la tregua tra le parti e la richiesta di cessate il fuoco della Conferenza di Berlino. Gli scontri sono avvenuti vicino ai centri costieri di Al Hisha, Wed Zumzum e Abu Qurain a sud città-Stato, a sua volta situata a 200 chilometri a est di Tripoli.

In questo senso la missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha confermato la continua violazione dell’embargo sulle armi da parte di diversi Paesi, compresi Paesi che hanno partecipato alla conferenza internazionale di Berlino, e ha rivelato l’arrivo di aeroplani che hanno rifornito le parti con combattenti stranieri, armi e sistemi avanzati. L’Unsmil “ha condannato fermamente i bombardamenti indiscriminati” che hanno fatto vittime anche fra i civili.

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