Il Coronavirus non placa le polemiche. Salvini chiede incontro a Mattarella

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All’interno della maggioranza e nell’opposizione avevano assicurato che in questo periodo non ci sarebbero state polemiche e che tutti avrebbero dato una mano al governo per affrontare compatti l’emergenza Coronavirus che interessa ormai l’intero paese. E, invece, polemiche e critiche sembrano quotidiane.  Almeno a giudicare dalle dichiarazioni del leader della Lega Matteo Salvini, che chiede un incontro a Mattarella e convoca anche una conferenza stampa al Senato per dire la sua, e dalle prese di posizione di Matteo Renzi, che continua a puntare il dito contro l’Esecutivo.

L”escalation’ degli interventi è eloquente. Comincia in mattinata Salvini che definisce  “incredibile e vergognoso lo scontro fra governo Pd e regione Pd sulla pelle dei marchigiani!”. Poi, sempre il senatore leghista, dice che “ha ragione il governatore della Sicilia Musumeci” quando sostiene che non sia “possibile che in un momento come questo il governo permetta lo sbarco di altre centinaia di immigrati”, rivolgendo un appello all’Europa affinchè “si svegli e se ne faccia carico”.

A metà giornata sembra aprirsi una parentesi di tranquillità quando il premier Giuseppe Conte annuncia che Salvini gli avrebbe spiegato di aver messo a punto “un testo” che sarebbe “già arrivato a Palazzo Chigi”. “È nella mia responsabilità valutare le proposte anche dell’opposizione – dichiara – e se sono buone le porterò al tavolo, fermo restando che la maggioranza sta lavorando da giorni”. La risposta del leader della Lega sembra positiva anche se traspare un certo sarcasmo: “Ho letto che il presidente del Consiglio, bontà sua, ha detto che se ci sono proposte intelligenti, le porterà addirittura in Consiglio dei ministri. Siamo onorati di avere cotanta attenzione”.

Ma poi Salvini e Renzi diventano un “fiume in piena”. Soprattutto per quanto riguarda la decisione di aprire un’inchiesta da parte della Procura sulla gestione dell’emergenza Coronavirus di alcuni ospedali lombardi: “Se fosse vera la notizia di un’inchiesta della Procura a carico degli ospedali di Codogno, Casalpusterlengo e Lodi, dove stanotte i Nas di Cremona hanno fatto una ispezione, saremmo all’assurdo – commenta Salvini – sarebbe il risultato delle insinuazioni del presidente del Consiglio. Medici, infermieri e volontari stanno rischiando in prima persona per proteggere tanti italiani: meritano protezione e ringraziamenti”. “Spero che i giornalisti abbiano capito male”, aggiunge.

Una presa di posizione simile a quella del leader di Italia Viva Matteo Renzi che su Fb invita il Paese a dire “grazie ai medici, agli infermieri, al personale sanitario, ai volontari. A cominciare dai medici di Codogno e della Lombardia, da giorni in prima linea contro il CoronaVirus”.

Quindi, si passa a commentare il risvolto economico che comporta l’epidemia: “In zone totalmente bloccate – osserva Salvini – mi rifiuto di pensare che lo Stato venga a battere cassa dal primo aprile alle imprese. Servono esoneri e sospensioni, se no è una presa in giro”. “Con le associazioni e i produttori stimiamo un danno minimo per l’economia italiana non inferiore a 10 miliardi di euro. E ‘zona rossa’ è diventata ormai l’intero Paese, perché quello che contestiamo al governo è che alcuni provvedimenti riguardano 11 comuni italiani, ma in realtà Venezia è vuota, a Milano uno dei più grandi alberghi in centro ha un buco di centinaia di migliaia di euro in 5 giorni e nessuna delle due città è in zona rossa. Da lunedì ci sono migliaia di disdette a Madonna di Campiglio…Quindi che il governo si limiti a parlare di 11 paesi della provincia di Lodi è quanto meno riduttivo”.  “Quando sul cellulare di milioni di italiani arriva il promemoria dell’Agenzia delle entrate che ricorda la scadenza del 28 febbraio della rottamazione ter – osserva ancora il senatore della Lega – penso che sia un insulto ai contribuenti. Che si sospenda negli ultimi 11 Comuni della zona rossa e non in quello di fianco, mi sembra sia una presa in giro…”.

Poi, rispondendo alla domanda su come mai in Italia ci sia stato questo ‘boom’ di contagi, Salvini, il cui voto in Giunta per le Immunità del Senato potrebbe slittare di 15 giorni, alza il tiro: “Qualcuno é in grado di difendere la salute pubblica e qualcun altro no”. E ancora: “Questo governo è in grado di gestire questa emergenza? La mia risposta é no, quindi noi non siamo disponibili a inciuci. Se c’è da prendere per mano il Paese con una data certa delle elezioni, siamo a disposizione, ma non è questo il governo..”. Poi, dopo aver definito litigioso l’Esecutivo, si augura che “chi di dovere, se ne stia occupando e preoccupando. E torna a prendersela direttamente con Conte: “Se tu giri le televisioni di mezza Italia per tre giorni lanciando l’allarme chiunque guardi la televisione ritiene che ci sia l’allarme. Non so se Macron e la Merkel si sono comportati nella stessa maniera, a occhio penso di no”. E sempre facendo il confronto con Francia e Germani insiste: “Se ci fosse stato un problema in un ospedale francese o tedesco, non penso che il presidente del Consiglio francese o tedesco avrebbero additato i medici francesi o tedeschi come eventuali responsabili”. Quindi attacca anche Bruxelles affermando che il suo silenzio “è assordante”.

Oltre alla leader di fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che torna a dire che il governo “alla fine” non resisterà e che si dovrebbe già fare una legge per farsi trovare pronti al voto all’indomani del referendum sul taglio dei parlamentari, c’è ancora Renzi ad agitare le acque. Prima dichiara che sarebbe “assurdo litigare in momenti del genere”, quindi aggiunge: “Io per primo ho rinunciato alla discussione con il premier sulle note vicende delle scorse settimane perché in emergenza ci si aiuta, non ci si fa la guerra. Anche per questo trovo importante che Regioni e Stato Centrale si diano una mano, si diano la mano. Non le scaramucce di questi giorni, ma la leale cooperazione istituzionale. Sappiamo che c’è confusione nell’attribuzione di competenza – aggiunge – e anche per questo eravamo intervenuti sul punto con la riforma costituzionale, poi fallita, di quattro anni fa. Ma, visto che non siamo riusciti a cambiare la Costituzione, c’è da sperare che il buon senso provveda…”. E lancia l’appello ad attuare “misure efficaci soprattutto per le piccole e medie imprese che rischiano di pagare un prezzo salatissimo”. Perché, prosegue, “già dalla prossima settimana bisogna ripartire di corsa con l’economia” e “non basterà un’aspirina, occorreranno misure fortissime perché gli errori di comunicazione hanno prodotto un danno enorme all’estero, oltre che in Italia”. “Rischiamo un disastro economico senza precedenti” e “nel nostro piccolo, come Iv ci faremo sentire a tutti i livelli per stimolare le Istituzioni a fare le scelte giuste”.

“La tregua tra maggioranza e opposizione reggerà?” chiedono al leader di Azione, Carlo Calenda, “Non ne ho la più pallida idea – risponde – da agosto ho smesso di tentare di prevedere gli scenari della politica italiana. Non ci riuscirebbe neanche il mago Otelma”

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