Morto turista italiano in India. Oltre 10.000 decessi nel mondo

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E’ morto nell’ospedale pubblico di Jaipur, in Rajasthan, il turista italiano ricoverato con la moglie da due settimane perchè affetto da coronavirus. Lo riferiscono i media indiani e lo confermano fonti del tour operator italiano da cui la coppia aveva acquistato il biglietto. Qualche giorno fa l’uomo, 68 anni, medico di Codogno in pensione, era stato dichiarato negativo dai medici dell’ospedale indiano, che affermavano di averlo curato con una combinazione di farmaci antiretrovirali.

In Iran, in occasione del Capodanno persiano che si celebra oggi, la Guida suprema Ali Khamenei ha lanciato un messaggio alla nazione: l’Iran – ha detto – riuscirà a superare le sfide del coronavirus e delle difficoltà economiche legate alle sanzioni Usa.

Il numero di morti a livello mondiale provocati dal coronavirus ha superato quota 10.000: lo riporta l’ultimo bollettino diffuso dalla Johns Hopkins University. L’università americana registra questa mattina 10.030 decessi, un totale di 244.523 casi di contagio confermati e 86.031 persone guarite. La soglia dei 9.000 decessi nel mondo era stata superata solo ieri.

In Usa raddoppio di casi in 24 ore,sono 13mila – Gli Stati Uniti hanno superato i 13.000 casi di contagio da coronavirus: sono 13.133, raddoppiati in sole 24 ore. Il bilancio delle vittime sale a 193 persone. Questo il quadro che emerge dagli ultimi dati forniti dalle autorità sanitarie federali e locali. Il governatore della California Gavin Newsom ha ordinato a tutti i residenti dello stato, circa 40 milioni di persone, di stare a casa per contrastare la rapida diffusione dell’epidemia di coronavirus. Da Los Angeles a San Francisco scatta dunque il lockdown. “Dobbiamo piegare la curva. L’isolamento a casa non è la mia scelta preferita ma ora è necessaria”, ha detto il governatore.

Cina – Wuhan, il focolaio della pandemia del coronavirus, non ha riportato nuovi contagi per il secondo giorno di fila: in tutta la Cina, ha riferito la Commissione sanitaria nazionale, ci sono stati altri 39 casi di infezione importata e 3 decessi, di cui 2 nella provincia dell’Hubei e uno in quella del Liaoning. I casi confermati sono saliti a 80.967 totali, comprensivi di 6.569 pazienti ancora sotto trattamento medico, di 3.248 morti e di 71.150 persone dimesse dagli ospedali, che hanno spinto la quota dei guariti all’87,8%.

Decretata in Argentina quarantena nazionale – Il presidente Alberto Fernandez ha annunciato a Buenos Aires la realizzazione in Argentina di un ‘isolamento sociale preventivo obbligatorio’, in sostanza una quarantena, a livello nazionale, per contrastare l’espandersi nel Paese del coronavirus, che comincia all’ora 0 di oggi (le 4 italiane) e si concluderà il 31 marzo alle 24. Il rispetto della quarantena, ha sottolineato il capo dello Stato, sarà sorvegliato dalla polizia nazionale e locale e dalle forze armate. La misura si aggiunge ad altri provvedimenti già adottati in passato, come la sospensione delle lezioni fino al 31 marzo, e l’obbligo per tutti coloro che entrano in Argentina dall’estero di mettersi in quarantena per 14 giorni.

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