Coronavirus, obbligo di indossare le mascherine in tutta la Lombardia

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La Lombardia non deve mollare la presa della lotta al coronavirus. E’ quando chiede il Governatore Attilio Fontana che ha previsto che da domani nella regione si potrà andare in giro solo indossando una mascherina. Misure ancora più rigorose, perché “non abbiamo ancora raggiunto nessun obiettivo, non abbiamo concluso nessuna opera”. Da qui l’ulteriore stretta per rallentare la diffusione del contagio con una nuova ordinanza nella quale si confermano le disposizioni più rigide, rispetto a quelle del Governo, già prese 15 giorni fa e in più si introduce l’obbligo – unica regione in Italia – “ogni qualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione” di prendere tutte le misure per “proteggere se stessi e gli altri” utilizzando “la mascherina o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca”. Una mossa che non è piaciuta, però, al capo della Protezione civile Angelo Borrelli: “Io non la uso perché rispetto le distanze.

E’ importante indossarla se non si rispettano le distanze”. Dato che, però, le mascherine non si trovano con facilità, il Pirellone ha stabilito che si potranno usare anche sciarpe, e foulard. E, poi, che i negozi di alimentari e di prima necessità, ossia quelli ancora aperti, dovranno fornire ai clienti “guanti monouso” e disinfettanti “per l’igiene delle mani”. Resta confermata la chiusura degli alberghi, degli studi professionali, dei mercati e di tutte le attività non essenziali. Si potranno, però, spiega la Regione, “acquistare articoli di cartoleria”, utili soprattutto per i bimbi che stanno in casa, in supermarket e altri negozi aperti e la vendita di fiori e piante sarà possibile “solo con la consegna a domicilio”. Sullo stop ai cantieri edili, già previsto nel precedente provvedimento e confermato nel nuovo, sarà il Governo a dover decidere. La Lombardia ha chiesto a Palazzo Chigi di permettere, invece, “le attività legate alla filiera silvopastorale”, come, ad esempio, “il taglio della legna”. Intanto, sul fronte dei numeri il trend è stabile, ancora non c’è una riduzione “continua e significativa”, come ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, “ci stiamo assestando e abbiamo bisogno di dare un’ultima spallata”. I positivi totali arrivano a sfiorare i 50mila (49.118 con un aumento di 1.598), i morti in 24 ore sono stati 345 (8.656 in tutto), ma le terapie intensive tirano il fiato: 55 ricoveri meno di ieri. E crescono ancora ma a ritmi sempre più contenuti i dati dei contagi nelle province lombarde, con Milano che, però, è prima per numero di contagiati (10819, 428 i nuovi casi).

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