“Immuni” da ogni diritto: oggi debutta l’app del neo-fascismo tecnologico

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Mentre il mondo si inginocchia per George Floyd e la movida ci rende cani sotto l’effetto di cocaina che distruggono i locali, l’app Immuni vede oggi il suo esordio in 4 regioni italiane, ovvero Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia, con oltre 2 milioni di italiani che avrebbero già effettuato l’installazione sul loro smartphone.

Quest’app ha fatto discutere moltissimo dal punto di vista politico e sociale, proprio perché sarebbe in grado di rilevare la nostra posizione, la nostra temperatura e la vicinanza con potenziali infetti da coronavirus. Un meccanismo che potrà portare a sanzioni, multe e sicuramente ad un controllo maggiore sul cittadino.

Ma è proprio di questo che si parla, ovvero di controllo, mai come oggi, proprio perché quest’app rappresenta una specie di neo-fascismo tecnologico. Per quanto i social oggi siano già uno strumento di controllo sufficiente, dove noi inseriamo luoghi, condividiamo posizioni ed elementi con le persone, l’app Immuni rappresenta una frontiera di controllo all’insegna di un mondo sempre più di avanguardia, anche se bisogna dire che questo non sta avvenendo solamente in Italia ma un pò in tutto il mondo, con altri paesi che hanno già adottato delle app simili proprio in virtù della pandemia che stiamo vivendo.

Tutto ciò lascia presagire ad una totale immersione in un mondo sempre più stretto, dove sarà possibile sapere se prendi un bus o un treno contro ogni tua volontà di condividere con gli altri il fatto che tu stia utilizzando uno di questi mezzi. Questo annullerà per sempre quel minimo di privacy che è rimasto nelle nostre vite e che i gps stanno già contribuendo a distruggere. Ci saranno nuove sanzioni e multe salate, che successivamente si trasformeranno in rabbia e vedranno la loro conclusione con nuovi scontri con le forze dell’ordine, che forse potranno anche vedere a quanto sale la temperatura corporea di un ultras durante una rissa mentre gli stanno scoppiando le coronarie.

A quel punto la linea sottilissima tra una semplice manifestazione e una guerriglia diventerà ancora più fine, con tanto di scansione di tutte le persone coinvolte e delle loro calde temperature in preda alla voglia di riscatto. Solo tre parole vengono in mente nel cercare di visualizzare un futuro prossimo, ovvero tecnologia, guerra e iper-controllo.

Quando il virus sarà sconfitto quest’ app rimarrà sui nostri cellulari e consentirà a chiunque di sapere dove siamo, con chi siamo in contatto e cosa stiamo facendo. Tutto questo sarà fatto contro la nostra volontà, e se ciò in piccola parte sta già avvenendo, questa è la prova definitiva che vivremo in un mondo dove ci sarà sempre meno privacy, che equivale sicuramente ad un contesto dove ci saranno sempre meno diritti per tutti. Sarà proprio quello il momento in cui oltre a protestare contro il razzismo lanceremo il telefono in aria e inizieremo a volere nuovamente la privacy che ci avranno portato via.

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