La rinascita della Cina, zero contagi e turismo nuovamente ai massimi livelli

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I dati sui flussi turistici della Cina dopo il lockdown dovuto all’emergenza coronavirus sono a dir poco incredibili. Anche nella giornata di ieri i contagi legati al turismo hanno registrato un sorprendente zero, nonostante da più di una settimana i luoghi più gettonati turisticamente in terra cinese hanno raggiunto picchi di visite con numeri direttamente paragonabili ai livelli pre-Covid.

In Cina la chiamano “Huangjin Zhou”, la Settimana d’Oro, che ogni anno vede lo spostamento di milioni di cinesi, dove la scelta primaria sulla destinazione è quasi sempre legata alla visita dei luoghi turistici principali, non a caso numerosi tg in questi giorni non hanno fatto altro che mostrarci l’ondata di gente in mascherina che percorre la Grande Muraglia. A dare ulteriore credito alle incredibili immagini del sito turistico ci sono i numeri, che vedono il Ministero del Turismo di Pechino registrare 637 milioni di viaggi dal primo ottobre a ieri.

Gli unici casi di positività dichiarati in questo ultimo mese dalla Cina sono tutti legati a viaggiatori cinesi o turisti stranieri che venivano da altri paesi, ma internamente non ci sarebbero stati altri positivi. Il merito di tale ripresa è sicuramente da attribuire alla maggiore intensità dei controlli, tanto che chi arriva in Cina ha l’obbligo di effettuare il tampone prima di imbarcarsi, mentre allo sbarco è necessario effettuarne un altro e anche se in quel caso quest’ultimo dovesse risultare negativo, sarebbe comunque obbligatorio effettuare 14 giorni di quarantena presso gli alberghi designati dalle autorità. Infine sarà necessario un terzo ed ultimo tampone che confermi l’eventuale negatività e sarà obbligatorio registrarsi presso una app.

Seguendo questa metodologia la Cina è riuscita ad individuare dalla riapertura ad oggi ben 2951 contagiati negli aeroporti, che avrebbero potuto avere l’ulteriore libertà di contribuire alla diffusione del virus. Un pò come l’estate italiana verrebbe da dire, dove la Sicilia era diventata la nuova California e gli unici flussi sotto supervisione erano quelli delle auto per trovare parcheggio in centro.

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