Siria, continua la guerriglia

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Ancora scontri in Siria. In questa terra di rivolte popolari contro il presidente Bashar Assad, anche oggi si registra un clima molto teso.

Damasco, Deraa e Homs le città al centro delle violenze. “Faccio appello nuovamente al presidente, affinché si compiano le riforme, e si usi tolleranza con i manifestanti” dichiara il segretario Onu Ban Ki Moon. Secondo un gruppo umanitario siriano, dall’inizio della rivoluzione del marzo scorso ad oggi, sono più di settecentocinquanta le vittime degli scontri.
Bab Amro, zona a sud si Homs, da quattro giorni è senza acqua, elettricità e personale medico. I residenti del paese, raccontano che le truppe sono ormai radicate in tutte le aree. “Vediamo gruppi con molti soldati” dice un testimone. “Sentiamo rumori di spari ma non possiamo andare di persona-conclude- altrimenti rischiamo”. Da paesi confinanti come Libano e Giordania, arrivano attestati di solidarietà ai dimostranti.

Intanto l’amministrazione Assad si difende. Un’agenzia di stampa vicino al governo, parla di due soldati uccisi. Nonostante l’embargo di armi inflitto dalla Ue, il presidente siriano dichiara che alcuni manifestanti si comportano come terroristi.

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