Quel viale alberato così romantico

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Il quartiere è rappresentato dal viale, lungo ed alberato, che dal ponte della Vittoria arriva fino al “Tondo”. Porta a Piagge ha visto crescere la città alle sue spalle, rimanendo la punta verde della passeggiata domenicale, il luogo romantico per eccellenza, quello che ha fatto da teatro e da complice al fidanzamento di tantissimi pisani. In autunno, quando l’anno scolastico era appena agli inizi oppure a primavera, quando i primi caldi scatenavano focose suggestioni, quanti ragazzi hanno “bucato” il giorno di lezione, il compito in classe e l’interrogazione capestro e se la sono spassata sul viale delle Piagge?
Il viale ha rappresentato molto per intere generazioni di pisani, forse più di coloro che non abitavano alle Piagge degli stessi residenti, perché il lupo trasgredisce più volentieri lontano dalla tana. Il quartiere però è sempre stato vissuto, oltre che per le relazioni sentimentali, anche come ritrovo del tempo libero, del relax e della festa. Da quella religiosa di Sant’Ubaldo, il patrono del quartiere, con la fila delle bancarelle dei dolciumi che arrivano fino alla chiesa, il dolce effluvio di zucchero filato, le mandorle e le noccioline tostate dei croccanti, il cicaleccio dei brigidini spezzati che da queste parti, giust’appunto, sono chiamati cicalini. Fino alla festa politica dell’Unità, che portava sul grande palco della riva d’Arno i cantanti mitici degli anni Cinquanta e Sessanta.

Giuliano Fontani, da “Il Tirreno”

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