Roberto Bignoli e la tribù di Yahweh in concerto pro “Casa Solidària” in Brasile

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ROVIGO -  Serata veramente straordinaria, coinvolgante, vorremo dire storica, quella di
Grignano Polesine (Ro), che ha visto come ospite d’onore
Roberto Bignoli, (Christian Rockers di Milano) il “patriarca” del rock cristiano.
Ormai la Christian Music italiana trova con la Tribù di Yahweh la sua positiva onda
reggae evangelica. La tdiY, come amano chiamarsi, è un gruppo di polesani
“capitanato” da don Marco Balzan – il prete della “S. Messa in reggae” -, bend di
dodici virtuosi musicisti e coriste che al vivo già mostra la sua forte e originale
identità. La particolare contaminazione giamaicana viene da quel reggae arrivato
per radio nel nordest brasiliano già negli anni 70, di cui don Marco ha saputo
attingere con grande passione e creatività trascorrendo molti anni come missionario
in Bahia, terra di Tutti Santi, ma anche dei più talentuosi musicisti sudamericani,
con i quali collabora nella realizzazione degli album. Il messaggio della tribù di
Yahweh ha aperto e toccato i cuori di chi, provenendo anche dalle province vicine,
ha riempito il teatro e lo ha lasciato a fatica, perché quello che poi ha cantato e
detto Roberto (miracolosamente presente dopo che a Milano avevano soppresso tutti i
treni) ha integrato, completato e rafforzato il clima che si era creato. L’animo di
chi suonava e cantava e di chi partecipava ha vissuto qualcosa di indescrivibile,
come sentirsi avvolti da un manto materno che dà gioia profonda. Non poteva essere
diversamente con musiche come “Incarnazione”, “Pentecoste”, “Emmaus”, “Quanta Pace”
e “Tu dacci il cilo” della tdiY, e le più grandi e intense canzoni di Bignoli, come
“Ballata a Maria”, “Saraievo”, “Croce”, “Ho bisogno di te”. Tutti poi hanno capito
che l’evanto era per la solidarietà, non per i soldi, né per l’immagine. Da tempo
infatti la tribù di Yahweh continua a sostenere “Casa Solidària” e universitari di
basso reddito del Sertão brasiliano.
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