Raffica di licenziamenti nel Lazio, Tortosa lancia l’allarme

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Roma - I numeri dell'Istat parlano da sé e non sono incoraggianti.
In un anno sono 10 mila i posti fissi persi nel Lazio e a farne le spese sono per lo
più madri lavoratrici e giovani. "Il problema della disoccupazione interessa tutta
l'Italia e, quando il governo sostiene che il nostro Paese ha superato la crisi,
affronta con troppa leggerezza un tasto dolente che sta portando alla disperazione
troppe persone". Sono queste le parole del vicesegretario per il Lazio dell'Italia
dei Valori, Oscar Tortosa, che lamenta una mancanza d'azione da parte del governo
sulle politiche che incentivino l'occupazione.

Secondo gli ultimi dati dell'Istat, nel terzo trimestre del 2009, a livello
regionale, l'occupazione femminile è calata di 1,3 punti percentuali rispetto al
2008 e, nello stesso periodo, sono andati persi 21 mila contratti `atipici´ tra
co.co.co e contratti a termine. Una situazione drammatica che non lascia prevedere
scenari futuri migliori. "Credo che la riflessione vada fatta anche alla luce dei
dati ribaditi dal segretario regionale della Cgil circa i 79.756 lavoratori  finiti
in cassa integrazione nel solo Lazio - continua l'esponente del partito guidano da
Antonio Di Pietro -. In vista delle regionali si parla di alcuni temi, come la
sanità, mettendo in secondo piano altri di maggior importanza, quali la
disoccupazione, il precariato, il potere di acquisto sempre più basso e le pensioni.
Chi dovrebbe lavorare per il bene degli italiani sembra invece voler solo imbonire
il proprio operato e tessere le proprie lodi".
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