Chiuse le comunità montane in Puglia, Pisanello d’accordo con Vendola

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Dopo la notizia che il Consiglio regionale pugliese ha approvato la chiusura definitiva di tutte le comunità montane, predisponendo un
fondo di oltre due milioni di euro per il 2010, volto a pagare gli stipendi dei
dipendenti in attesa di una ricollocazione presso altre strutture, Luciano
Pisanello, viceresponsabile per la Puglia dell'Italia dei Diritti, commenta così:
"Si tratta di un primo atto importante che deve essere accompagnato da altri,
cercando di ridurre al minimo gli sprechi dell'intero apparato amministrativo. Le
comunità montane sono enti farraginosi che si accavallano ai Piccoli Comuni, i quali
permettono ai loro amministratori di ricoprire doppie e triple cariche con
conseguenti benefici ai loro portafogli. Ovviamente - prosegue l'esponente regionale
del movimento creato da Antonello De Pierro -, visto che la legge 3 dicembre 1971,
n. 1102, concede la possibilità ai Comuni di costituirsi in comunità montane anche
se sono in zona 'parzialmente montana', in alcuni casi è bastata la presenza sul
territorio di conformazioni simili ad un cavalcavia per giustificarne
l'appartenenza, come è successo a Palagiano, situato a soli 39 metri sul livello del
Mar Ionio. È bene ora effettuare per i lavoratori di tali comunità una
ricollocazione seria all'interno di altre strutture pubbliche, che forniscano veri
servizi alla cittadinanza rendendo la Pubblica amministrazione una macchina più
efficiente in grado di dare risposte più celeri al cittadino".
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