Gite scolastiche differenziate per censo a Pordenone

1
2120
"Se veramente i criteri di selezione si fossero basati sul
reddito delle famiglie, dissento da questa scelta ma solitamente le scuole fanno
l'impossibile per venire incontro ai ragazzi e credo che le differenti destinazioni
abbiano risposto principalmente  a criteri didattici". Questo il primo commento
della responsabile per la Scuola e l'Istruzione dell'Italia dei Diritti Annalisa
Martino alla notizia che un istituto di Pordenone avrebbe organizzato gite
scolastiche con destinazioni diversificate e relative disparità di prezzo e
trattamento - Londra a seicento euro a persona, Monaco a duecentottanta - per venire
incontro alle famiglie meno abbienti. La polemica è sorta perché gli studenti che
sono andati in Germania sono tornati con le pulci presenti nei materassi
dell'albergo. Prosegue l'esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro:
"Trovo improbabile questa suddivisione per censo, sicuramente l'agenzia di viaggi
deve rispondere di quanto accaduto perché qualunque cifra venga pagata dagli
studenti dovrebbe essere garantito un alloggio dignitoso a tutti. Il vero problema -
spiega la Martino - è che la scuola pubblica si trova in una condizione di totale
indigenza e ha a che fare con famiglie mediamente sempre più povere. Sono certa
della buona fede dell'istituto in questione, semmai andrebbero riviste alcune
scelte, ci sono paesi nei quali si risparmia di più e si può disporre di servizi
migliori come ad esempio le capitali dell'est Europa o la Spagna. Spesso si abbassa
anche il numero dei giorni per dare la possibilità a tutti e risparmiare, gli
insegnati di solito tentano di fare l'impossibile per accontentare il maggior numero
di studenti. Infine c'è da dire che una volta i Comuni finanziavano le scuole per
far viaggiare i ragazzi meno abbienti, ora queste sovvenzioni sono sparite e dove ci
sono non coprono neanche il costo di un pranzo: ora è tutto a carico delle famiglie.
In questo caso specifico - conclude la Martino - è il tour operator il vero
responsabile. Mi  auguro che l'istituto, oltre a cessare il rapporto con l'agenzia
di viaggi, chieda ad essa un adeguato risarcimento visto che è nell'interesse della
scuola, pure in caso di destinazioni e quote diverse, tutelare gli alunni e
garantire loro soggiorni dignitosi". 

Articolo precedenteL’Apt dell’arcipelago strizza l’occhio a Svezia e Francia
Prossimo articoloIl Tar annulla a Prato l’elezione di Cenni

1 Commento

  1. Ci sono mete economiche e mete costose per le gite scolastiche e francamente non ci vedo affatto niente di male a diversificare il programma delle gite scolastiche se questo serve a dare la possibilità di andare in gita a quelli che fino a ieri rimanevano a casa perché non sela potevano permettere. Credo che la questione sia malposta in modo da farla sebrare una discriminazione mentre invece è una mano tesa verso chi discriminato era già.

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here