Sono precari da anni. E venti di loro, tra tre mesi, varcheranno l’aula di giustizia e porteranno il ministro Gelmini in tribunale. Madri, padri, insegnanti estenuati e delusi, disoccupati per buona parte della vita e alle prese con contratti mordi e fuggi, ma comunque pronti a battersi. È la carica degli insegnanti “a tempo” maremmani che aspirano a un posto in ruolo. E ci stanno provando in tutti i modi. Dopo riunioni sindacali e assemblee di fuoco, il 25 gennaio avvieranno le prime tre udienze davanti al giudice del lavoro, Marco Bilisari.