Isola d’Elba, i castagni di Marciana Alta sono a rischio e nessuno fa nulla

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I castagni elbani sono a rischio. Mentre nel versante occidentale si preparano le tradizionali “castagnate”, cresce la preoccupazione per la salute degli alberi, messi a rischio dalla temibile “vespa cinese” (domani, nella collegiata di San Sebastiano, incontro dibattito sul tema). L’insetto micidiale importato in Italia dalla Cina attacca queste piante facendole seccare. «Il problema è serio – dice Carlo Eugeni, referente della condotta Slow Food dell’Isola d’Elba – ma è da diverso tempo che noi diciamo alle autorità preposte del rischio che corre il nostro patrimonio boschivo contro questo killer che ci viene da così lontano. Ciò che ci sgomenta è il constatare che non si fa nulla per impedire la proliferazione di questo insetto. Da quello che mi risulta sull’Amiata, altra zona della Toscana interessata da questa invasione di piccoli insetti, si è tentato di contrastare la proliferazione del cinipede liberando in natura un altro insetto che è il suo principale antagonista, sperando che l’uno elimini l’altro. Non sappiamo come si sta evolvendo la cosa, ma almeno è stato fatto un tentativo: perché all’Elba non si fa niente? Questo silenzio è estenuante». Eugeni punta il dito contro la Regione, da cui si attende ancora l’intervento, e il Parco. «Che almeno lascino ai privati la possibilità di rimuovere i rami già infestati dal parassita, almeno, forse, riusciremo a contenere questa epidemia. Sono passati mesi da quando abbiamo dato l’allarme e, purtroppo, nessuno ha mosso un dito». Domani sarà ancora la castagna il soggetto preponderante della conferenza dibattito organizzata dal Comune di Marciana con i responsabili di Regione, Provincia, Parco, Forestale e degli altri enti interessati al problema.

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