Mongrassano Scalo, amianto nei pressi di una scuola

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Cosenza – Nella conferenza nazionale sull’amianto promossa del governo a novembre 2012, è scaturita la redazione del piano nazionale, che prende in considerazione il piano sanitario, ambientale e previdenziale. Da allora non si è più affrontato il problema in termini concreti. E purtroppo ancora nulla è stato fatto sul fronte del risanamento ambientale e dello smaltimento dei materiali contenenti amianto, dell’avvio di un’efficace sorveglianza sanitaria ed epidemiologica per gli esposti. “Le bonifiche vanno a rilento, il censimento non viene fatto e in tutto il Paese aumentano le discariche abusive e il rischio amianto. Occorre agire subito e in modo concreto: smaltimento e bonifica devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione alla fibra pericolosa. Sono passati 22 anni dall’entrata in vigore della legge che ha proibito l’estrazione, la lavorazione e la commercializzazione dell’amianto e siamo drammaticamente in ritardo rispetto a quello che si sarebbe potuto e dovuto fare per arginare l’emergenza sanitaria provocata dall’esposizione all’amianto”. Sono oltre 4000 le vittime che ogni anno causa l’esposizione alla pericolosa fibra nel nostro Paese.  Le stime parlano di oltre 34.148 siti ancora da bonificare per oltre 32 milioni di tonnellate di amianto sparso in tutto il Paese. Di questi 380 sono i casi a maggior rischio. Per Legambiente è necessario avviare le bonifiche immediatamente, tanto sui grandi siti industriali inseriti nel Programma nazionale di bonifica, quanto sulle emergenze locali riguardanti la presenza di amianto in edifici e le strutture pubbliche, a partire da scuole e ospedali, e private. Un ruolo importante si gioca anche a livello regionale e locale. È necessario che tutte le Regioni si adoperino per l’attuazione dei piani regionali sull’amianto, prevedendo le risorse economiche necessarie per uniformare e calmierare i costi di intervento in modo da facilitare la bonifica da parte dei Comuni e dei singoli cittadini. A Mongrassano Scalo accade che a pochi metri da un capannone rivestito in amianto, si trova una scuola con una popolazione scolastica di circa 200 alunni oltre il personale scolastico. La situazione è complessa e soprattutto pericolosa. Il Dirigente Scolastico ha contattato il Sindaco il quale ha riferito che vi sarebbe in corso una controversia in merito e che comunque ad oggi non ha sortito dopo diversi anni alcun effetto. A rischio è la salute di tanti adolescenti che dalle 8 alle 16.00 del pomeriggio rimangono a scuola. Siamo preoccupati e sosteniamo le preoccupazioni del Dirigente Scolastico, chiediamo al Comune ed alla Regione Calabria di intervenire prontamente per eliminare il rischio a cui i nostri giovani alunni sono sottoposti.

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