Maltempo: danni all’agricoltura, per le aziende necessaria l’assicurazione

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Il Fondo nazionale di solidarietà per il 2014 non è ancora stato deciso. Le ultime notizie però parlano di uno stanziamento di 13milioni a fronte dei 600 che servirebbero. Il che equivale a dire un indennizzo del 2,2 per cento. Questi i dati emersi nel corso di una informativa della Giunta toscana sui danni alluvionali in agricoltura, a seguito dell’evento del 19 settembre scorso, illustrata in commissione Ambiente presieduta da Loris Rossetti (Pd).

Il resoconto, voluto in primis dal presidente, ma anche dai consiglieri Aldo Morelli(Pd) e Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana), disegna un quadro regionale difficile su cui la Giunta a guida Enrico Rossi è intervenuta in maniera tempestiva. Appena dieci giorni dopo, il 29 settembre, è stata approvata una prima delibera con richiesta dello stato di calamità naturale. “La Regione – è stato detto – si è attivata anche con il Consorzio Lamma che ha denominato l’evento del 19 come downburst”, ossia una colonna di aria fredda che precipita al suolo in verticale e quando tocca terra si dirama in forti venti causando anche grandine. Il ministero, è stato spiegato, “riconosce come assicurabili, e quindi esclusi dall’attivazione del fondo nazionale di solidarietà, il vento e la grandine”. “Solo aspetti limitati del danno possono dar seguito al fondo, il resto è coperto da provvidenze pubbliche che contribuiscono al pagamento delle polizze assicurative agevolate”. “Tutto l’impianto normativo, a livello comunitario, è improntato sulle polizze agevolate perché c’è un concorso al pagamento fino all’ottanta per cento. Di solito lo stato partecipa con il 65/70 per cento, cui si sommano stanziamenti regionali”.

Dall’informativa resa in commissione si è appreso che solo la provincia di Lucca ha concluso il dettaglio dei danni: 1milione e 166mila Euro per le produzioni, 1milione e 80mila per le strutture, 600mila per serre, tunnel con copertura in plastica e vetro, 150mila per distruzione di tralci o rami di vigneti e oliveti. Tutti danni assicurabili, però, e quindi inutili per l’attivazione del fondo nazionale. Su 2milioni e 200mila Euro di danni, solo 330mila possono rientrare nelle spese non assicurabili e si parla di danni da erosione superficiale, smottamenti, danni alla viabilità poderale, opere di canalizzazione a livello aziendale (canali di scolo), scorte quali sementi, animali, terriccio, vasi. Sono escluse le strutture, le macchine e gli attrezzi.

Da qui il forte inciso, lanciato in commissione: “Le aziende devono assicurarsi. È necessario un cambio di passo. A livello nazionale, nel Psr, è stata inserita una misura ad hoc, denominata gestione del rischio, proprio per agevolare la stipula di contratti assicurativi”.

“A livello nazionale – si è appreso sempre dall’informativa – non è ancora stato deciso il finanziamento del fondo per 2014 che comunque andrà a coprire le calamità riferite al 2013”. “Sulla siccità del 2012 stiamo liquidando adesso il 4,05 per cento del danno”. Una “campagna” per l’assicurazione delle aziende è quindi necessaria anche in ragione del fatto che il “contributo al pagamento del premio, pari al 65 per cento del costo della polizza, viene garantito dallo Stato. E finora la Toscana è sempre stata in grado di integrarlo con fondi propri”.

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